Il consigliere regionale del Pdl sostiene che “le misure programmatiche contengono limiti e debolezze strutturali fortemente radicati in un quadro politico poco rassicurante”
“Il tentativo di Presidente della Giunta e Assessore alle Attività Produttive di proiettare la programmazione regionale verso posizioni di svolta, in particolare per le politiche industriali, facendo fare alla Giunta un giro di boa, non ci convince perché somiglia al classico gioco dell’oca, rimanendo alla casella di partenza”. E’ quanto sostiene il consigliere regionale Franco Mattia (Pdl), sottolineando che “le misure programmatiche che si rinvengono nelle schede preparate dai Dipartimenti, dalle Infrastrutture alla Sanità, dalla Formazione alle Attività Produttive, dall’Agricoltura all’Ambiente, messe a fuoco, ma già sbiadite, con le iniziative cofinanziate dai fondi comunitari del P.O. Basilicata 2007-2013, contengono limiti e debolezze strutturali fortemente radicati in un quadro politico poco rassicurante, di cui sono ben noti i contorni politici e quelli gestionali che hanno avvilito e mortificato il potenziale produttivo della regione. Non è con una iniezione di fiducia che si può sovvertire una situazione ormai compromessa e guarire un malato cronico depresso e debilitato. Siamo, dunque, al cospetto di una classe politica, quella del centro-sinistra, che pur in presenza di opportunità incentivanti, in presenza di cospicue risorse finanziarie, come quelle provenienti dal quadro comunitario precedente e da quello attuale 2007-2013, nonché dai canali nazionali e regionali, di cui oggi si esaltano e si pubblicizzano le cifre, (che si nascondono nel confronto con il Governo Nazionale), che avrebbero dovuto sollecitare già con la programmazione precedente le spinte competitive e rilanciare le sfide annunciate per rafforzare la capacità attrattiva e produttiva della regione, ha pensato solo a consolidare, dissipando e frantumando le risorse, il potere clientelare che si è tradotto in potere elettorale verso il quale è impegnata la nostra forza di opposizione per percorrere la strada del cambiamento e della modernizzazione di questa regione, convinti come siamo di poter contribuire alla rinascita economica e sociale delle nostre popolazioni”.
Secondo Mattia, “altra prova di totale inefficienza è il POR 2007-2013 che è stato prelevato, finalmente, dai cassetti della burocrazia regionale ritardando tempi e programmi per l’avvio dei bandi, espellendo le nostre imprese verso altre realtà territoriali più attrattive capaci di garantire migliori condizioni di sviluppo. Se quello che ha letto e detto l’assessore Restaino – continua Mattia – vuol essere uno scatto di remi per rimediare alle inadempienze consumate a danno della classe imprenditoriale, nel tentativo di far riacquistare velocità all’azione del suo dipartimento, per superare il vecchio e logoro metodo di gestione delle attività produttive, vuol dire prendere atto di una situazione irrimediabile e irreversibile, vuol dire far cadere la regione nel ristagno e nella palude dei fallimenti che hanno caratterizzato le politiche industriali fin qui praticate e fin qui eseguite. A parte i soliti annunci e i soliti buoni propositi per il prosieguo della legislatura, richiamandosi ad un ‘sistema virtuoso’ da attivare, forse con una bacchetta magica, l’unica novità, se vogliamo così definirla – aggiunge Mattia – è la presentazione, finalmente, dei Bandi e delle attività che sarebbero in itinere. Una comunicazione, evidentemente, scritta da funzionari, con il linguaggio tecnico-burocratico, che non contiene uno straccio di idea su quali politiche industriali è possibile muoversi per superare l’emergenza attuale e sostenere la ripresa. Non una parola sui motivi, le cause di gravi ritardi accumulati”.
“Anche per la spesa dei Fondi Fesr 2007-2013 – prosegue il consigliere del Pdl – siamo sempre in attesa di notizie dalla Giunta su come evitare il disimpegno di consistenti ed ingenti fondi da impegnare e spendere entro il 31 dicembre prossimo, mentre non si intravede quella svolta, più volte annunciata, per rendere più efficaci e produttivi gli stessi programmi comunitari di spesa. Infine – dice Mattia – sorprende la consapevolezza espressa dall’assessore Restaino, che del resto conferma un atteggiamento diffuso nell’intero Governo regionale, sulla incertezza derivante alla Regione Basilicata dalla fuoriuscita dall’Obiettivo uno e, quindi, le difficoltà da fronteggiare specie in termini di minori risorse comunitarie. Una consapevolezza che porta l’assessore a definire ‘complesso, incerto e mutevole il contesto di riferimento’, guardandosi bene da indicare cosa fare per prepararsi adeguatamente a questa scadenza e come fronteggiare gli inevitabili contraccolpi”.