“Dopo 30 anni dal sisma del 1980 che colpì duramente il nostro territorio è opportuno fare una riflessione su quello che è stato l’evento più devastante della storia recente ma che, allo stesso tempo, fu visto anche come una grande occasione di rinascita e sviluppo”. E’ quanto dichiara Sergio Lapenna, Segretario regionale dei Popolari per il Sud.
Dalla tragedia – afferma Lapenna – si intravedeva una grande occasione di rinascita, ma tutte le previsioni positive non si sono avverate e oggi assistiamo al misero fallimento di una ennesima occasione mancata. Le buone intenzioni – continua Lapenna – si sono tradotte in una corsa all’affarismo senza scrupoli, ma soprattutto è mancato un controllo da parte di chi avrebbe dovuto vigilare. Oggi le aziende ancora attive sono solo una trentina, per altro con gravi difficoltà economiche e il numero di occupati si aggira intorno alle 2000 unità di cui la gran parte, circa 1500, sono in mobilità o in cassa integrazione. Inoltre, la legge finanziava anche la costruzione di infrastrutture e servizi che dovevano andare ad esclusivo beneficio delle aziende stesse. L’amarezza ,dopo 30 anni, – sottolinea Lapenna – è che nulla di tutto ciò è stato fatto, ma gli unici risultati tangibili sono stati imprenditori che hanno preso i contributi e non hanno mai completato gli impianti, lo sperpero di ingenti risorse pubbliche e, soprattutto, il danno ambientale al territorio. È ora di maturare – conclude Lapenna – di capire, dopo 30 anni, che questa politica deve cambiare, che non è più possibile perseverare in questi errori”.
(bas – 04)