Inerpellanza di Belisario ad Alfano su carcere Potenza

Un 'interpellanza urgentre al ministro Angelino Alfano per denunciare come nel carcere di Potenza “sono del tutto assenti gli standard minimi di sicurezza, agenti e personale amministrativo si trovano di fronte a enormi difficoltà operative non più sostenibili. L’emergenza della situazione richiede ai dipendenti sacrifici inaccettabili e li espone a rischi gravissimi in una misura indegna per una società civile” è stata presentata dal presidente dei senatori dell’Italia dei Valori, Felice Belisario. “Il centrodestra – dice ancora il senatore lucano – sta devastando le garanzie di legalità e giustizia del nostro Paese, che non può continuare ad avvalersi di galere borboniche. Il ministro Alfano aveva promesso investimenti in edilizia carceraria, ma invece la realtà parla di detenuti in eterna attesa di giudizio, pene scontate in condizioni di disumano sovraffollamento, carichi di lavoro sproporzionati per gli operatori delle case circondariali e penitenziari obsoleti e fatiscenti”. Belisario chiede ad Alfano di incontrare “subito le sigle sindacali che protestano da oltre un anno e di intervenire per rimediare alle incredibili carenze del carcere potentino aumentando il personale disponibile, ristrutturando l’edificio e ripristinando i diritti di dipendenti e lavoratori che non possono continuare ad essere calpestati”.
Belisario entra anche nel dettaglio e nell’interpellanza ricorda che “le celle, singole o quadruple, causa sovraffollamento, vedono ospitare rispettivamente due o cinque detenuti, non garantendo condizioni di vivibilità ai reclusi ed agli operatori. Le attività supplementari – cineforum, teatro, corsi di formazione e più in generale ogni attività ricreativa – sono interrotte o significativamente compromesse dalla mancata ristrutturazione degli spazi o dall'impossibilità della fruizione degli stessi. Inoltre all'interno della casa circondariale, nonostante una capienza regolamentare di 169 detenuti, sono ospitati mediamente più di 260 reclusi, tra i quali moltissimi stranieri, diversi tossicodipendenti e numerosi con problemi psichici. L'età media degli operatori è molto alta e scarseggiano le figure degli educatori, degli assistenti sociali, degli infermieri e degli psicologi. I dipendenti tutt'ora operanti devono sopportare turni massacranti, anche di 12 ore consecutive, in condizioni di notevole stress psicofisico che finisce per determinare l'aumento della percentuale di assenza degli operatori stessi dal servizio”
Non è la prima volta che il presidente Belisario si occupa della situazione carceraria lucana. “In precedenti atti di sindacato ispettivo ho ricordato ad esempio che tutte il personale addetto alla vigilanza ed osservazione delle sezioni detentive subisce un sovraccarico di lavoro dovuto al sovraffollamento crescente di detenuti, svolgendo quotidianamente tripli incarichi, tanto da non riuscire addirittura a consumare il pasto per l'impossibilità di darsi il cambio. Gli ispettori sono costretti a sopperire alle emergenze, diventate, di fatto, quotidianità; gli impiegati svolgono incarichi operativi al posto degli agenti di polizia. Il personale femminile non può garantire, a causa dell'esiguità delle operatrici, la gestione dell'unico reparto femminile presente a livello regionale. Causa maternità, aspettativa o altro, risultano infatti in servizio solo 7 operatrici su 14. Di queste, solo 4 possono espletare servizio notturno, obbligando gli agenti maschi ad espletare il loro lavoro in reparti per detenuti di sesso diverso”.
Insomma, “il livello del degrado raggiunto all'interno della casa circondariale di Potenza offende la dignità umana e la mancanza di spazi adeguati determina condizioni di inciviltà della detenzione. Le incredibili carenze denunciate comportano il mancato rispetto delle norme riguardanti le misure detentive e, più in generale, anche quelle sulla sicurezza sul lavoro rappresentando la negazione dei più elementari diritti del personale previsti dalle vigenti normative in materia e dai contratti. Il lavoro straordinario sarebbe di fatto imposto agli agenti penitenziari contro la loro volontà, in palese violazione dell'articolo 36 della Costituzione oltre che delle leggi in materia di lavoro pubblico”.
Belisario chiede al ministro Alfano “come ed in quali tempi intenda riportare la legalità all'interno della casa circondariale di Potenza e se le innumerevoli questioni evidenziate quali sovraffollamento, carenza di personale addetto alla sorveglianza, fatiscenza delle strutture. non siano pregiudizievoli del livello di sicurezza della struttura stessa”.

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