A Balvano l’assistenza domiciliare per 15 persone (tra portatori di handicap e neurolesi) ha subìto una brusca e preoccupante battuta di arresto da quando il medico del paese si rifiuta di prescrivere le terapie.
Ad affermarlo è il sindacato dei pensionati della Cisl di Basilicata, che ha registrato le preoccupazioni dei familiari dei pazienti e della comunità. “Il fatto è gravissimo e allo stesso tempo apparentemente inspiegabile – sostiene Vincenzo Pardi, segretario generale dell’organizzazione lucana –. Di fronte a questo improvviso irrigidimento dobbiamo dunque porci degli interrogativi seri, poiché le cure di assistenza domiciliare per questi malati gravi sono essenziali. Migliorare la loro qualità della vita risponde ad un’esigenza prioritaria, che nessun taglio alle spese sanitarie potrebbe in nessun modo giustificare. Non vorremmo, infatti, che lo stop alle terapie sia stato in qualche modo imposto dall’Asl giustificandolo con la riduzione delle spese socio-sanitarie di cui tanto si parla in questi giorni. Se così fosse, non ci si spiegherebbe perché a pagare siano sempre gli ultimi, i più bisognosi, quelli a cui la vita ha già negato moltissimo”.
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