“Non c’è una sola grande diversità tra le posizioni di maggioranza e opposizione, come sostiene il Governatore De Filippo, su chi ha la responsabilità della crisi che vive il Mezzogiorno e con esso la Basilicata e che per noi non sono scaricabili, come da novello Ponzio Pilato, sul Governo nazionale. Lo spartiacque, che non si può certamente colmare né con un armistizio e tanto meno con una tregua, è la strategia da mettere in campo”. A sostenerlo è il coordinatore regionale vicario del Pdl, sen. Egidio Digilio per il quale “le proposte del Governatore De Filippo sono ancora troppo deboli e confuse come del resto tutto il “pacchetto lavoro”, nonostante qualche elemento di novità che è comunque atteso alla prova pratica. Questo significa che il Pdl, in coerenza con l’avvio della stagione della “buona politica” – aggiunge Digilio – non si tira indietro se c’è da individuare azioni da svolgere per superare l’emergenza occupazionale, sociale e civile delle nostre comunità. Solo che De Filippo non può scambiare la “buona politica” con il “buonismo dei samaritani” e deve sapere che su questioni come quelle relative all’utilizzo e alla gestione delle risorse naturali strategiche, (petrolio e acqua), non ci possono essere mezze misure e che risultano tra loro contradditorie. E’ il caso specifico dell’acqua: non abbiamo ancora capito se De Filippo è per la gestione pubblica o per una forma mista, perché la multiutility di cui fa riferimento è ancora un soggetto ibrido. Né si precisa cosa si intende fare di Acquedotto Lucano e di Acqua spa. Stesso discorso vale per la Sel relegata in un limbo di semiclandestinità e non a caso per nulla citata nella relazione programmatica. Per noi – sottolinea il coordinatore del Pdl – non è solo un problema di maggiori risorse da assicurare alla Regione attraverso la rinegoziazione degli Accordi con le compagnie petrolifere ma anche e soprattutto di come si intendono spendere le maggiori e più consistenti royalties. Lo spartiacque tutto politico resta complessivamente tra una visione di assistenzialismo e per certi aspetti di spreco di risorse finanziarie e un’altra di svolta autentica nella programmazione. E’ su questo terreno incalzeremo il Governatore e la maggioranza di centrosinistra e su questo terreno che ci attendiamo da parte delle forze imprenditoriali e sociali la fine del “balletto della concertazione inutile” e uno scatto di orgoglio perché i rapporti istituzione regionale-parti sociali escano definitivamente dalla fase del formalismo e degli “yes-man” “.
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