“La Regione Basilicata si è dotata ancora di uno strumento per “osservare”, dopo la sanità, i lavori pubblici, il volontariato e persino lo spettacolo, questa volta nel settore del lavoro. Ma quando si doterà di uno strumento per promuovere, favorire, incoraggiare e creare posti di lavoro?”. E’ l’interrogativo del coordinatore regionale di Fli (Futuro e Libertà per l’Italia) sen. Egidio Digilio, per il quale “la Giunta Regionale continua a caricare di attese ed aspettative l’esercito dei senza lavoro e soprattutto i giovani laureati e specializzati senza però fornire un’alternativa, più o meno possibile, alla fuga dalla Basilicata, a meno che non ci si voglia limitare, come qualche esponente del centrosinistra ritiene, a valorizzare e promuovere i “primati delle nostre professionalità” per sentirsi fieri della appartenenza regionale. Nessuna intenzione di polemizzare con chi ha presentato l’Osservatorio sul mercato del lavoro del quale non dubitiamo “originalità ed innovazione” e con chi ne ha enfatizzato i miracolosi compiti di intercettare domanda e offerta di lavoro, ma – continua Digilio – prendiamo atto che non c’è nulla di nuovo per quanto riguarda i programmi di politiche attive per l’occupazione. Sinora, gli studi, le ricerche e i rapporti prodotti, anche grazie alla consulenza di esperti, non hanno dato risultati apprezzabili se non quello di conoscere alcuni aspetti del mercato del lavoro non ancora sufficientemente esplorati. Resta aperto ad esempio un problema non secondario: i giovani lucani, come del resto accade per i loro coetanei di altre regioni, non si iscrivono ai Centri per l’Impiego perché non hanno alcuna fiducia nei servizi di collocamento ed orientamento pubblici. Intercettare questo esercito di senza lavoro e di precari non è facile. Mi auguro che l’Osservatorio dunque non si limiti a prendere dati dai Centri per l’Impiego ma estenda la sua attività anche alle Agenzie di lavoro interinale che rappresentano da tempo un’alternativa preferita specie dai giovani. Come mi auguro che almeno studi e rapporti servano al Dipartimento Formazione-Lavoro e alla Giunta a rimettere in discussione scelte nel settore di attività formative che continuano a produrre corsifici per formatori più che per formati di cui nessuna impresa ha bisogno”.
BAS 05