“Dobbiamo augurarci che le indagini in corso portino al più presto all’individuazione dei responsabili dell’atto criminale che, nella notte tra il 19 e il 20 agosto scorso, ha prodotto seri danni all’impianto di gestione dei rifiuti solidi urbani di La Martella. È evidente che l’intento di questi delinquenti fosse quello di arrecare danni alle strutture, piuttosto che ricavare vantaggi economici dal furto di mezzi e materiali. Il chiaro tentativo di intralciare il processo avviato dall’Amministrazione comunale di riforma del settore è, comunque, miseramente fallito”. Così l’assessore all’Igiene urbana del Comune di Matera, Giuseppe Falcone.
“Non c’è alternativa possibile al percorso iniziato, che mira a fare di Matera una città virtuosa nella gestione del ciclo integrato dei rifiuti; eventuali grumi di interessi e spinte conservatrici non hanno trovato e non troveranno alcuno spiraglio nelle politiche di questa Amministrazione: lo ha detto a chiare lettere il Sindaco, lo hanno ribadito tutte le forze politiche di maggioranza. Anche dalle posizioni espresse in questi giorni – ha aggiunto Falcone – emerge una comunità sana e una diffusa consapevolezza che la gestione razionale delle risorse pubbliche, sia finanziarie che umane, soprattutto in un settore sensibile come quello dei rifiuti, è elemento imprescindibile per il conseguimento di obiettivi ambiziosi sul piano della sostenibilità ambientale e della qualità della vita dei cittadini. È su questa strada che dobbiamo proseguire, sapendo che il percorso non sarà breve né facile e che le riforme necessarie dovranno essere condivise con tutta la cittadinanza.
In questi primi 15 mesi di attività abbiamo dovuto affrontare (e tuttora affrontiamo) diverse difficoltà: i problemi quotidiani legati alla vetustà dell’impianto di compostaggio di La Martella, la redazione del progetto di risagomatura e di messa in sicurezza dei settori esauriti della discarica, la difficile eredità nella gestione della raccolta differenziata aggravata da un subentro in corsa della nuova azienda in conseguenza – ha continuato l’assessore – delle ben note vicende che hanno portato all’annullamento dell’aggiudicazione all’Ati ASA-Aimeri. Nonostante ciò, Matera non ha fatto mancare il proprio contributo, alleviando il peso di altre emergenze, attraverso il conferimento nell’impianto di La Martella di RSU provenienti da altri territori della regione.
In questi mesi, però, è stato anche avviato un corposo lavoro di programmazione che sta cominciando a produrre i suoi effetti. È ormai imminente la pubblicazione del bando di gara che consentirà finalmente di realizzare la raccolta differenziata su tutto il territorio comunale, così come stabilito dal Consiglio comunale nella delibera n. 46 del 16 giugno 2011.
Dopo la fase di transizione sta per andare a regime anche il progetto di riorganizzazione del servizio di raccolta differenziata nel centro urbano, concordato tra l’Amministrazione comunale, il CNS e la ditta Progettambiente e che già oggi mostra alcuni miglioramenti. In questo senso, come ho già avuto modo di dire, il banco di prova sarà l’autunno quando tutti i servizi previsti saranno effettivi e sarà stata attuata tutta la parte relativa all’informazione dei cittadini.
Contemporaneamente l’Amministrazione sta lavorando – ha detto ancora Falcone – ad un progetto di ampio respiro che a partire dal progressivo passaggio dalla Tarsu alla Tia consentirà un’equa distribuzione dei costi del servizio tra i cittadini e, al tempo stesso, permetterà di realizzare un progetto di raccolta differenziata adeguato alle ambizioni della città e tagliato su misura per la realtà materana. Tutto questo sta avvenendo in sintonia con l’attività della Provincia di Matera, in relazione con la fase di discussione del nuovo Piano provinciale dei rifiuti, oltre che con l’Aato Rifiuti e la Regione Basilicata per le politiche di settore che si vanno definendo nell’Osservatorio regionale sui rifiuti. Il compito dell’Amministrazione comunale, a maggior ragione dopo i fatti degli ultimi giorni, non può che essere quello di fare in modo che il lavoro di programmazione in corso, che ci consentirà di uscire dalle secche di una gestione “emergenziale”, non subisca rallentamenti ma anzi prosegua più speditamente e con maggiore determinazione”.
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