“Non è certo un orario di apertura 24 ore su 24 degli esercizi commerciali la soluzione alla recessione ed all'aggravio fiscale sulle famiglie sempre più insopportabile”.
Comincia così l’appello del Presidente provinciale della Confesercenti Prospero Cassino al Presidente della Regione De Filippo perché “sollevi l’illegittimità del provvedimento del Governo in tema di apertura negozi e liberalizzazione delle licenze commerciali, tenuto conto delle competenze regionali da esercitare senza alcuna deroga al Governo”.
“Come si fa a non capire che le famiglie lucane non consumano perché l’economia non cresce? Chi può pensare che leghino le loro spese agli orari di apertura dei negozi o dei centri commerciali in una fase economica e sociale nella quale domina l’incertezza sul futuro?” : sono gli interrogativi principali che Cassino pone alla base dell’ appello a De Filippo.
“Ma – aggiunge – come si fa soprattutto a non comprendere che il lavoro passa dalle piccole e medie imprese e che la qualità della vita urbana passa dai negozi di vicinato che danno servizi e garantiscono vivibilità e vivacità. La nostra preoccupazione è che invece si imbocchi ancora una volta una strada che ridurrà il numero delle imprese e i posti di lavoro.
Abbiamo deciso dunque – spiega il Presidente di Confesercenti – di alzare il tiro sulla modalità di gestione della crisi da parte del governo Monti. Non disconosciamo la gravità della situazione, anzi sono mesi che insistiamo sulle conseguenze di una crisi lunga che ha colpito le famiglie italiane e le piccole e medie imprese in particolare. Ora siamo arrivati ad un punto che richiede una svolta immediata,che aiuti le PMI a resistere ed a rilanciarsi.
Il Governo, il Presidente Monti, ha deciso di rispondere a questa situazione con una serie di interventi, tra cui un aggravio dei contributi previdenziali, una liberalizzazione totale delle aperture festive e dell’allargamento degli orari delle grandi strutture commerciali. Per noi questa risposta è totalmente sbagliata – continua – perché parte dal presupposto che le famiglie italiane non consumano sufficientemente a causa dei limitati orari di apertura dei grandi centri commerciali e non perché l’economia non cresce, molte imprese ed i posti di lavoro si assottigliano”.
Bas 03