Coldiretti informa con una nota che l’agricoltura lucana è fortemente a rischio. La disastrosa calamità naturale ha lasciato pesanti strascichi: campi allagati, produzioni distrutte, aziende agricole alluvionate, imprenditori cerealicoli impossibilitati alla semina annuale, vendemmia e raccolta delle olive pregiudicate dalle continue piogge. Questo disastro si va a sommare alla mancanza da parte degli allevatori di un prezzo di riferimento per il latte bovino ed ovicaprino e alla perdita di valore dei prodotti agricoli lungo la filiera agroalimentare. Oltre al danno, il settore primario regionale rischia la beffa a causa del reale pericolo di applicazione della regola del “disimpegno automatico”. Più di 30 milioni di euro rischiano di essere restituiti alla Comunità Europea. La risposta più immediata e più semplice sarebbe quella di rispondere agli oltre 1200 progetti presentati dalle imprese agricole a fronte delle misure 124 o alle oltre 300 domande di primo insediamento presentate dai giovani imprenditori oppure dando l’avvio finanziario ai 16 progetti integrati di filiera che da soli chiedono circa 85 milioni di euro di fondi pubblici. In questo momento di grande difficoltà dell’agricoltura lucana, Coldiretti Basilicata chiede all’Assessore all’Agricoltura Vilma Mazzocco e al Presidente della Giunta Regionale Vito De Filippo di intervenire con urgenza sulle misure ad estensione e a pagamento diretto, legate cioè all’azione svolta dall’imprenditore su un determinato numero di ettari coltivabili. Queste, infatti, non richiedono un grande sforzo amministrativo, ma solo l’accelerazione dei pagamenti da parte di Agea-Arbea.
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