A Lavello e a Palazzo San Gervasio campagna di raccolta del pomodoro con numerosi problemi. A lanciare l’allarme “oro rosso” è Mauro Salvatore responsabile zonale Cia. Molti agricoltori del Lavellese e dell’Alto Bradano – riferisce – stanno decidendo di non procedere alla raccolta del prodotto o di limitarla a parte degli ettari di coltivazione.
“E’ una situazione che – è il commento del presidente regionale della Cia lucana Donato Distefano – risente fortemente della mancanza di un Piano regionale ortofrutticolo, collegato a quello nazionale di settore e in grado di interagire con le politiche comunitarie che, come è noto, impongono quote specifiche regionali di produzione ad ettaro da rispettare (per la Basilicata intorno ai 520 quintali ad ettaro). Si pone pertanto la necessità di promuovere un’iniziativa da parte della Regione per fronteggiare l’emergenza che si sta determinando. Penalizzare ulteriormente i nostri produttori – dice Distefano – significa mortificare le nostre produzioni di qualità a tutto vantaggio di quelle della cosiddetta agropirateria di provenienza da Cina e Turchia”. La Cia ritiene "urgente" attuare una azione di filiera che contrasti l'utilizzo fraudolento del sistema chiamato 'traffico di perfezionamento attivo', ovvero l'importazione di pomodoro da lavorare per conto terzi ai fini di una successiva commercializzazione e al tempo un’azione di valorizzazione del prodotto locale”.
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