“Il 25 novembre è una data importante per il movimento di lotta contro la violenza sulla donna. In questa data, infatti, nel 1981 fu deciso nell'incontro femminista latinoamericano e dei caraibi di commemorare il sacrificio delle sorelle Mirabal, tre dissidenti politiche della Repubblica Dominicana, brutalmente assassinate nel 1960 per ordine del dittatore Trujillo.
In Italia solo dal 2005 diversi Centri antiviolenza e Case delle donne hanno iniziato a celebrare questa giornata e la Cgil oggi è convinta che questa data vada ricordata per portare con forza all'attenzione dell'opinione pubblica la questione del rispetto dei diritti delle donne, primo fra tutti l'inviolabilità del loro corpo”. Lo affermano, in una nota congiunta, Vitina Iannielli e Anna Russelli, segretarie della CdLT Cgil di Potenza.
“Non basta una legge sullo stalking per risolvere il problema della violenza sulle donne, occorre attivare processi culturali che portino al rispetto di diritti e dignità. Nella nostra piccola realtà – aggiungono – opera, con una storia ventennale, l'associazione Telefono Donna – Casa Ester Scardaccione, che rischia la chiusura a causa della mancanza di fondi. Riteniamo che questa situazione sia qualificabile come una vera e propria violenza, in quanto tante donne, che riuscivano a uscire da situazioni di grave disagio, oggi si troverebbero a dover di nuovo combattere la loro battaglia da sole”.
“In Basilicata in questi giorni – continuano le esponenti della Cgil – abbiamo assistito ad un'altra grave e pesante violazione dei diritti delle donne e nello specifico del loro diritto alla salute.
La questione della mancata analisi dei vetrini relativi alle analisi di pap test, infatti, costituisce un abuso, una pericolosa azione violenta per la quale chiediamo vengano accertate al più presto le responsabilità. I dati sulla disoccupazione femminile nel Mezzogiorno (più di una donna su due non lavora) e il muro di silenzio che purtroppo spesso caratterizza le dinamiche che portano al perpetrarsi di azioni violente sono un macigno che pesa sulla piena realizzazione della persona umana nella nostra società”.
“La Cgil sostiene l'iniziativa della Confederazione Sindacale Internazionale che dedicherà, quest'anno, la giornata del 25 novembre alle donne della Repubblica Democratica del Congo dove ogni anno – concludono Iannielli e Russelli – avvengono stupri di massa, razzie e violenze di ogni tipo da parte di bande sanguinarie. Non bastano proclami e buoni propositi, c'è bisogno di agire per rimuovere tutti gli ostacoli al pieno riconoscimento dell'uguaglianza di genere”.
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