Autilio (Idv) su completamento Tito-Brienza

Per il consigliere regionale è “censurabile il comportamento dell’Anas e del Ministero alle Infrastrutture sia per la lentezza nella realizzazione di grandi opere sia per il trasferimento di risorse finanziarie”

“Lo stato di disagio e malessere che proviene dalla comunità di Brienza, che fa seguito alla petizione popolare del Comitato civico, e all’ennesima ‘provocazione’ del sindaco, Pasquale Scelzo che minaccia la chiusura della Tito-Brienza nel tratto che attraversa la cittadina, sono ulteriori segnali da cogliere per dare una svolta all’annosa questione del completamento del sesto lotto della strada”. A sostenerlo è il consigliere regionale Antonio Autilio (Idv) sottolineando che “di fronte al comportamento dell’Anas che sembra abbia dirottato i fondi da tempo disponibili per altre opere viarie si impone la necessità di individuare nuovi canali finanziari attraverso il Ministero alle Infrastrutture, i fondi Fas e le royalties del petrolio”.

“Ricordo – prosegue Autilio – che è stata lasciata cadere, sul finire della scorsa legislatura regionale, la proposta dell’allora assessore alle Infrastrutture Loguercio, da me sostenuta in Giunta, per anticipare risorse finanziarie disponibili per altre opere viarie in Basilicata a favore del completamento dei lavori della Tito-Brienza. A questo punto credo che la scadenza ravvicinata possa essere il tavolo istituzionale Regione-Governo per l’aggiornamento dell’Intesa sul petrolio e quindi dell’aliquota delle royalties destinate alla Regione. L’introito di più soldi per le casse della Regione e dei Comuni consentirebbe di destinarne una quota per quest’opera viaria strategica e sarebbe l’occasione per onorare la ‘cambiale’ rilasciata dalla Giunta regionale nei confronti delle comunità del comprensorio Val d’Agri-Melandro-Sauro con la Finanziaria regionale 2011 e la scelta di destinare l’intero ammontare delle royalties alle spese correnti della Regione per far fronte ai tagli statali”.

Nel sottolineare che la Regione Basilicata e il Comune di Brienza hanno assolto alle proprie incombenze Autilio afferma, inoltre, che “il comportamento dell’Anas e di riflesso quello del Ministero alle Infrastrutture è censurabile sia per la lentezza delle fasi di realizzazione di grandi opere destinate ad essere incompiute per ancora molto tempo che per il trasferimento di risorse finanziarie destinate al Mezzogiorno ad aree del Nord. Si continua a sottovalutare fortemente gli aspetti riferiti ai disagi per le nostre comunità e nel caso della Tito-Brienza, dei comprensori Melandro, Val d’Agri e Lagonegrese, per non parlare della città di Brienza area di transito di un costante flusso di veicoli. Ci sono infine – conclude Autilio – conseguenze negative dirette sulla occupazione in un comparto che registra una situazione di grande difficoltà. Come hanno evidenziato i sindacati dei lavoratori edili di Cgil, Cisl, Uil la ripresa dei lavori della Tito-Brienza produrrebbe alcune centinaia di posti di lavoro”.

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