“La fase preparatoria degli Stati Generali della Salute in Basilicata che si terranno, attraverso un calendario di incontri, in questo mese di ottobre e in quello successivo di novembre, non ha coinvolto le associazioni della sanità privata che dovrebbero entrare, teoricamente e semplicemente, tra gli “invitati” agli stessi incontri programmati”. A sostenerlo è la Presidenza regionale dell’Anisap Basilicata, sottolineando la “grave “dimenticanza” che si registra in proposito sul piano metodologico dell’iniziativa presentata come “straordinaria opportunità” per valutare il Sistema Sanitario Regionale e la rete dei servizi rispetto al reale fabbisogno di salute e di assistenza della popolazione lucana”.
“L’Anisap Basilicata – è scritto nella nota – aveva già messo in guardia gli amministratori regionali in occasione dei programmi di attuazione dei Pois (“Piani di Offerta Integrata di Servizi), con investimenti per oltre 82 milioni e mezzo di euro, per il fatto che non ci sia stato alcun riferimento alle strutture private di servizi sanitari, di diagnosi, e cure che operano da decenni sul territorio e sono in tanti casi gli unici presidi in grado di erogare servizi e prestazioni. A quel segnale di profonda sottovalutazione del contributo che l’intero sistema regionale della sanità privata è in grado di dare per garantire più efficacia all’obiettivo centrale, ampiamente condiviso, della Giunta Regionale che è quello di fornire ai cittadini servizi sanitari, sociali, assistenziali direttamente sul territorio, si aggiunge adesso il programma di lavori degli Stati Generali della Salute diffuso in questi giorni e che abbiamo recuperato “informalmente”. L’Anisap Basilicata chiede all’assessore alla Sanità un chiarimento perché se il cosiddetto principio ispiratore dell’iniziativa è la consapevolezza che un sistema socio-sanitario efficace ed efficiente diventa tale se si fa “rete” nel territori e nella società non si può certamente ignorare l’apporto alla “rete” da parte del sistema della sanità privata. Anche per questo denunciamo la situazione di ulteriore discriminazione dell’intero sistema privato accreditato, perché la strategia che guarda alla capacità dei territori di analizzare i propri bisogni e di programmare per elevare le condizioni di vita soprattutto nelle aree più interne, segnala vistose carenze in ordine ai soggetti sociali ed imprenditoriali che conoscono sul campo le esigenze prioritarie dell’utenza del servizio sanitario regionale”.
BAS 05