“I siti industriali inattivi per il ‘disimpegno’ degli imprenditori che hanno deciso di lasciare il territorio lucano rimangono tali, a dispetto dei bandi regionali. I nostri amministratori – aggiunge Napoli – per giustificare l’insuccesso evocano il vento della crisi e, nonostante le offerte al ribasso che hanno determinato criteri meno stringenti, sembra che nessuno sia interessato ad investire in Basilicata. Al di là della incontestabile ed evidente crisi economica – a parere di Napoli – vi è, sicuramente, un problema di carenza strutturale che riguarda la nostra regione e che, da sempre, scoraggia ogni tipo di investimento. Situazione questa – prosegue – che penalizza le nostre aree e la ripresa industriale e per la quale si cercano giustificazioni diverse dal fallimento della politica industriale sin qui adottata. Fino a quando, infatti, chi governa la regione non prenderà coscienza del fatto che la Basilicata necessita di infrastrutture tali da incoraggiare gli investitori e di un programma serio di ammodernamento tecnologico, l’industrializzazione resterà sui titoli dei giornali e diverrà, sempre più, una chimera per quanti potrebbero trarre vantaggio dal miglioramento e dallo sviluppo infrastrutturale del territorio”.
“E’ davvero giunto il momento – afferma Napoli – che la politica si assuma le proprie responsabilità per aver isolato il territorio lucano e che coloro i quali hanno governato da tempo immemore la Basilicata si rendano ben conto di avere gravi responsabilità atteso che, per anni, non sono stati concentrati gli sforzi, finalizzandoli alla crescita reale dell’imprenditoria e dell’occupazione. Tutto questo alla luce – conclude Napoli – della totale mancanza di programmazione indispensabile per realizzare le opere importanti che oggi farebbero della nostra regione un punto di forza nell’intera Sud dell’Italia, coniugando la vocazione turistica ad una più solida realtà industriale”.