“Una Regione che se pur piccola ha saputo interpretare e difendere i bisogni, le aspettative e la dignità di una comunità. Gli anni del terremoto, le giornate di Scanzano, la lotta dei lavoratori nei 21 giorni di Melfi hanno dimostrato che si può tenere insieme l’autonomia dei cittadini e delle loro rappresentanze con la politica e le istituzioni. La cerimonia di oggi non deve essere autoreferenziale, specie in un tempo in cui si fa fatica ad affermare la buona politica e nel quale i cittadini si sentono distanti dai politici”. Lo ha affermato il capogruppo di Sel, Giannino Romaniello in apertura del suo discorso alla seduta straordinaria del Consiglio regionale durante il quale ha sottolineato che “da ricerche emerge che le Regioni sono percepite dai cittadini come istituzioni dall’identità debole. Spetta a noi, in un tempo in cui a prevalere sono gli egoismi piuttosto che i valori della solidarietà, del rispetto della persona e della difesa dei diritti di tutti, dare l’esempio assumendo comportamenti in coerenza con i valori costituzionali. Quarant’anni delle Regioni, ma anche quarant’anni dello Statuto dei Lavoratori che estendeva ai luoghi di lavoro l’applicazione dei principi fondanti della Carta Costituzionale. Due conquiste che hanno contribuito a rendere migliore il Paese e che vanno unitariamente difese”. “Un compito non facile – ha proseguito Romaniello – in questo tempo in cui la Costituzione è messa in discussione, si riducono gli spazi di democrazia e libertà, la legge bavaglio ne è l’ultimo esempio, e con il pretesto della riduzione dei costi della politica si vogliono abolire i luoghi della partecipazione democratica. In questo quadro la revisione dello Statuto della Regione deve rappresentare un impegno politico di tutto il Consiglio regionale in sinergia con il sistema delle autonomie”. “Il federalismo, per il Governo, fortemente condizionato dalla Lega Nord, è abbandono del Sud al suo destino – conclude il capogruppo di Sel -. Parta da questa assemblea un messaggio chiaro ai lucani: le istituzioni e la politica s’impegnino a mutare per qualificare le relazioni tra politica ed economia, tra istituzioni e società. Condizione questa per garantire trasparenza nella gestione della cosa pubblica, valorizzando le competenze del nostro territorio. Il futuro di questa Regione dipende dal contesto nazionale, europeo ed internazionale ma anche dalla capacità di noi tutti di dare un altro senso alla politica e quindi alla nostra esistenza”.