Acque minerali:grandi risorse che necessitano di nuove norme

Domani conferenza stampa su pdl a modifica e integrazione “Legge Regionale 1 marzo 2005, n.21 – Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 2 settembre 1996, n. 43 – Disciplina nella ricerca e coltivazione delle acque minerali e termali”

Si terrà venerdì 5 agosto, presso la Sala 3 del Consiglio Regionale, alle ore 9.30, la conferenza stampa di presentazione della proposta di legge di iniziativa dei consiglieri Singetta (Api), Romaniello (Sel), Braia, Dalessandro, Pittella, Robortella e Straziuso (Pd).

“Le sorgenti di acqua minerale in Basilicata rappresentano una grande risorsa che, però, fino a questo momento è stata fonte di guadagno soltanto delle società intestatarie delle concessioni. La Regione ricava royalties irrisorie che non sono sufficienti neanche a coprire i costi sostenuti per gli oneri che le competono. La proposta di legge che presentiamo è volta a regolamentare le modalità e i costi delle concessioni, l’utilizzazione dei proventi e prevede l’istituzione di un Osservatorio Regionale delle Acque”. È quanto affermato dai consiglieri promotori della proposta, i quali hanno aggiunto – “i maggiori ricavi, previsti all’art.3, potranno essere utilizzati sia per il disinquinamento, per evitare che gli agenti inquinanti penetrino nel sottosuolo e possano compromettere la purezza dell’acqua; sia per tutelare le risorse idriche minacciate anche dai progressivi fenomeni di desertificazione. A tal fine la proposta prevede anche l’istituzione di un Osservatorio delle Acque, la cui funzione sarà di controllo, ricerca e prevenzione per tutelare l’ambiente.”

“La recente vicenda della ex-Cutolo – concludono i consiglieri – dimostra la necessità che la Regione debba avere sui concessionari un maggiore controllo, per evitare che si apprendano tardivamente notizie su vicende importanti per le sorti societarie e per il destino delle concessioni; nella proposta si regolamentano le modalità di comunicazione e di richiesta di autorizzazioni da parte dei concessionari alla Giunta Regionale, che in caso di inosservanza potrebbe pronunciare la decadenza del permesso di ricerca o concessione”.

 

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