La Regione Basilicata compie due passi significativi nel percorso di rafforzamento e modernizzazione del settore agricolo: la condivisione del Protocollo d’Intesa per l’istituzione del Distretto delle Piante Officinali e l’avvio della prima asta pubblica per la dismissione dei beni non più funzionali dell’Alsia.
Nella giornata del 3 dicembre 2025, presso il Dipartimento Agricoltura e Foreste, produttori, imprese, enti di ricerca e associazioni di categoria hanno sottoscritto il Protocollo che avvia ufficialmente il percorso verso la creazione del Distretto delle Piante Officinali della Basilicata. Uno strumento pensato per rafforzare una filiera in forte crescita, promuovere innovazione, sostenibilità e sviluppo territoriale, e dare pieno riconoscimento a un comparto che rappresenta un’opportunità concreta per le aree interne.
Parallelamente, l’Alsia ha pubblicato il primo avviso di vendita di un immobile ereditato dalla Riforma Fondiaria, avviando un processo di valorizzazione del patrimonio pubblico che punta a restituire funzione e utilità a beni agricoli oggi non più utilizzati.
“Queste due iniziative – dichiara l’assessore alle Politiche agricole, alimentari e forestali, Carmine Cicala – raccontano una Basilicata che guarda avanti. Da una parte investiamo su un settore strategico come quello delle piante officinali, sostenendo aziende che innovano e che credono nel valore delle nostre terre. Dall’altra avviamo un percorso di rigenerazione del patrimonio rurale, rimettendo in circolo immobili che possono diventare nuove opportunità di lavoro, impresa e presidio del territorio.”
L’assessore sottolinea anche il valore del metodo: “La collaborazione tra istituzioni, imprese e mondo della ricerca è la chiave per costruire una filiera competitiva e sostenibile. Allo stesso modo, la trasparenza e la corretta gestione del patrimonio pubblico sono elementi fondamentali per rafforzare la fiducia dei cittadini e favorire investimenti produttivi nelle campagne lucane”.
Il Distretto delle Piante Officinali rappresenta quindi l’avvio di un percorso di aggregazione e programmazione condivisa che sosterrà formazione, ricerca, promozione e sviluppo del comparto. La dismissione dell’immobile a San Nicola di Melfi, con offerte da presentare entro il 15 gennaio 2026, segna invece l’inizio di una nuova stagione per l’Alsia, finalizzata a liberare risorse e a valorizzare beni storicamente legati alla Riforma Fondiaria.
“Siamo di fronte – conclude Cicala – a scelte che guardano non solo all’oggi, ma al futuro del nostro territorio agricolo. Continuiamo a lavorare per un’agricoltura lucana moderna, dinamica e capace di generare valore economico, ambientale e sociale”.