In riferimento all’articolo pubblicato da alcune testate giornalistiche regionali, in cui si manifestano le preoccupazioni di certe associazioni ambientaliste circa la presenza di odori avvertiti nell’area industriale di Pisticci Scalo, questa Agenzia intende fornire approfondimenti sulle molteplici attività ivi svolte finalizzate al monitoraggio della molestia olfattiva. ARPAB, in qualità di Ente preposto al monitoraggio e controllo, ha l’obbligo di applicare la normativa in materia, sia regionale che nazionale e di dover utilizzare le metodologie di monitoraggio previste, oltre a quello di riferire i risultati ottenuti ai valori limite di legge. La normativa nazionale, ovvero il testo unico in materia ambientale, sugli odori molesti prodotti da impianti industriali, non fissa né valori limite, né valori obiettivo e neanche soglie di allarme in aria ambiente e demanda alle Regioni la facoltà di legiferare su questa materia.
La Regione Basilicata con la L.R. n.39/2021, seconda per data di emanazione solo alla Puglia, ha regolamentato la materia, così come indicato dalle linee guida nazionali (Decreto Direttoriale n.309/2023 del MASE), stabilendo una “procedura operativa di gestione degli episodi di disturbo olfattivo correlati ad impianti esistenti”. Questa prevede come unica attività di monitoraggio dell’odore riconosciuta l’attività di citizen science che consiste nella raccolta, validazione ed elaborazione delle segnalazioni dei cittadini. Solo per questo tipo di attività di monitoraggio dell’odore, sia la norma della Regione Basilicata, che il DD del MASE, fissano un preciso criterio, quello che la durata degli episodi di odore validati superi il 2% del periodo monitorato, per stabilire se in un certo contesto territoriale e in un arco temporale definito, la durata degli episodi di disturbo olfattivo sia tale da richiedere un approfondimento di indagine sulle cause.
ARPAB, analogamente a quanto fatto in altre aree del territorio regionale, anche su Pisticci, ha applicato, in coerenza con i dettati normativi, la suddetta metodologia. Si ricorda inoltre, che i funzionari di ARPAB, congiuntamene al Direttore tecnico scientifico, dal 2022 hanno partecipato a più incontri promossi dall’Amministrazione Comunale di Pisticci sul tema degli odori molesti. In tutte queste occasioni è stata presentata l’app denominata “Pisticci-ODORBOT”, messa a disposizione dei cittadini per segnalare e registrare i fastidi odorigeni. Nonostante le ripetute sollecitazioni, nella campagna eseguita tra Giugno e Luglio 2025 su Pisticci Scalo, sono state registrate 26 segnalazioni, meno di una al giorno e di queste, 16 attribuibili a sole n.2 persone. Ad un risultato ancora più esiguo si era giunti nella campagna di monitoraggio delle segnalazioni eseguita tra Dicembre 2022 e Gennaio 2023 in cui, dopo un incontro pubblico in una sala gremita, seguirono le segnalazioni di un solo cittadino. Considerato che l’individuazione della/e sorgente/i odorigene viene determinata attraverso l’applicazione di un algoritmo che incrocia l’ubicazione delle potenziali sorgenti con le segnalazioni e la direzione del vento, la mancanza di uno di questi parametri inficia la possibilità di individuare l’effettiva sorgente odorigena. Inoltre, come riportato nelle conclusioni dell’ultimo rapporto pubblicato sul sito dell’Agenzia, si è constatato, applicando la legge, che la scarsa partecipazione ha prodotto ancora una volta il risultato, magari non rispondente al vero, che il disturbo olfattivo subito dalla popolazione si può considerare accettabile. Tra l’altro, in presenza di un disturbo olfattivo accettabile, non sussistono neanche i presupposti per giustificare l’effettuazione di ulteriori approfondimenti di indagine volti a determinare le potenziali sorgenti delle emissioni odorigene.
Corre l’obbligo di rappresentare, che in altri contesti regionali, in cui il problema causato dagli odori molesti è fortemente sentito dalla popolazione (Grumento N., Tito sc. e Matera Iesce), la partecipazione alla raccolta delle segnalazioni è stata molto numerosa. ARPAB, peraltro, andando oltre a quanto previsto dalla norma per il monitoraggio dell’odore, si è dotata, tra le prime Agenzie a farlo, di ulteriore strumentazione in grado di eseguire il monitoraggio in continuo di talune sostanze odorigene. Grazie a questo ha potuto rilevare il superamento frequente della soglia di percezione dell’idrogeno solforato. Se tale dato verrà confermato anche in futuro, potrà essere messo a confronto con i dati di ricaduta di odore che verranno forniti dalle aziende che insistono nell’area industriale di Pisticci e che hanno un potenziale emissivo odorigeno. Si vuole infine precisare, inoltre, per rigore della verità e per evitare una informazione poco aderente: l’App Pisticciodorbot, è stata impostata per registrare il disturbo avvertito dagli abitanti all’interno del quartiere, entro un raggio di 3km dalla centralina ARPAB, mentre non consente di raccogliere le segnalazioni provenienti dai centri vicini, che volutamente sono stati esclusi perché potrebbero essere influenzati da altre fonti emissive, diverse da quelle della zona industriale.
Le comunicazioni ufficiali, del resto, sono avvenute sempre con l’amministrazione comunale di Pisticci che ha richiesto l’attivazione dei monitoraggi e alla quale sono state puntualmente e regolarmente comunicate l’attivazione e la sospensione dell’app. Si ricorda infine che l’operato dell’Agenzia è improntato alla massima trasparenza, tant’è che tutti i dati acquisiti e i rapporti sull’attività svolta nel comune di Pisticci nell’ambito del monitoraggio dell’odore, sono presenti sul sito agenziale nella sezione “amministrazione trasparente”. In conclusione, ARPAB ribadisce la propria disponibilità e il proprio impegno per la tutela dell’ambiente e di conseguenza della salute dei cittadini che vivono nei nostri territori e che non ha fatto mancare il proprio supporto a tutti gli Enti, laddove tale supporto è stato richiesto.