Finanziamento Rendina pubblicato in Gazzetta

Ufficiale il decreto di finanziamento della diga per 113 milioni e 716 mila euro. Potrà contenere 20 milioni di metri cubi d’acqua. L’assessore Pepe: “Adesso gara di appalto e lavori. La Basilicata deve poter contare su un’infrastruttura fondamentale per la sicurezza idrica”

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L'assessore regionale con delega alle Reti idriche, Pasquale Pepe, durante uno dei sopralluoghi presso gli invasi lucani.

È stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 22 ottobre il decreto del 16 settembre 2025 a firma del Ministri delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, con il piano stralcio del Pniissi (Piano nazionale di interventi infrastrutturali e per la sicurezza del settore idrico) con cui si ufficializza il finanziamento da 113 milioni e 716 mila euro destinato alla “Diga di Abate Alonia sul torrente Olivento nell’agro di Lavello”, la diga del Rendina, appunto.

Il progetto prevede il completamento e la messa in sicurezza dell’opera, che potrà raggiungere un volume di invaso di 20 milioni di metri cubi d’acqua. Potrà finalmente essere un’infrastruttura strategica per il rilancio del comparto agricolo e per l’approvvigionamento idrico dell’area del Lavellese e del Vulture-Melfese.

“Con il decreto pubblicato in Gazzetta si chiude un percorso lungo e complesso e si apre la fase operativa, che porterà all’espletamento della gara di appalto e finalmente all’avvio dei lavori”. Così il vicepresidente e assessore alle Infrastrutture della Regione Basilicata, Pasquale Pepe.

L’assessore ha ricordato come il progetto abbia superato, nei mesi scorsi, tutti i passaggi formali necessari per la realizzazione dell’opera. Dopo un’articolata interlocuzione istituzionale e tecnica avviata da Regione e Consorzio di Bonifica, il Ministero dell’Ambiente aveva emesso un decreto secondo il quale la diga non era assoggettabile alla procedura di VIA. I tempi del finanziamento si sono, pertanto, accorciati “grazie al decreto del Mit. Al riguardo – ha detto Pepe – ringrazio il ministro Salvini per la sensibilità che continua a mostrare verso il nostro territorio. Questa è la felice conclusione di un lavoro di squadra che ha visto le istituzioni romane assolutamente disponibili alla richiesta di sviluppo delle riserve idriche della Basilicata”.

“Quella del Rendina non è solo un’opera idraulica – ha aggiunto Pepe – ma il simbolo di una politica che guarda alla gestione sostenibile dell’acqua come risorsa economica e sociale. Garantirà sicurezza nell’approvvigionamento idrico, irrigazione, sostegno agricolo e nuove opportunità per centinaia di aziende che oggi vivono una condizione di incertezza”.

L’assessore ha voluto ringraziare i dirigenti e i tecnici regionali “che hanno seguito con competenza e dedizione ogni fase, consentendo alla Basilicata di arrivare preparata a questo traguardo”.

“Non avevamo un piano alternativo – ha concluso Pepe – perché per quest’area l’acqua è vita e futuro. Lo avevamo detto ieri in Consiglio regionale e così è stato. La Basilicata deve poter contare su un’infrastruttura fondamentale per la sicurezza idrica e per la crescita del suo territorio”.

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