L’associazione Amabili Confini è pronta per accogliere Laura Imai Messina, scrittrice raffinata e molto amata dalla comunità dei lettori. Giovedì 28 agosto alle 18:30, l’autrice incontrerà il pubblico nel suggestivo terrazzo di Palazzo Malvinni Malvezzi per presentare ben due libri, “Tutti gli indirizzi perduti”, pubblicato da Einaudi nel 2024 e “L’ospedale dei giocattoli”, in uscita il 26 agosto per la Salani. Dialogheranno con l’autrice, Claudia Zancan e Agnese Ferri. L’evento è organizzato in collaborazione con la Libreria Di Giulio ed è patrocinato dalla Provincia di Matera.
Laura Imai Messina è nata a Roma. A 23 anni si è trasferita a Tōkyō, dove ha conseguito un dottorato in Letteratura. Attualmente insegna italiano in alcune tra le più prestigiose università della capitale giapponese. È autrice di romanzi, saggi e storie per ragazzi. Nel 2020 è uscito Quel che affidiamo al vento (Piemme), caso editoriale tradotto in oltre venti lingue. Sempre per Piemme, è uscito nel 2022 il romanzo L’isola dei battiti del cuore. Per Einaudi ha pubblicato Tokyo tutto l’anno. Viaggio sentimentale nella grande metropoli (2020 e 2022), Le vite nascoste dei colori (2021 e 2022), Il Giappone a colori (2023 e 2024) e Tutti gli indirizzi perduti (2024). Collabora con numerosi inserti culturali italiani, e con la radio-televisione giapponese NHK. Nel 2021, con Salani, ha pubblicato il suo primo libro per ragazzi Goro Goro.
Tutti gli indirizzi perduti (Einaudi, 2024).
C’è una piccola isola, nel mare interno di Seto, che ha la forma di un’elica e non piú di centocinquanta abitanti. Proprio lí, nell’ufficio postale di Awashima, vengono conservate tutte le lettere spedite a un destinatario irraggiungibile: un amore perduto eppure ancora presente, la ragazza che leggeva Kawabata su un autobus a Roma, l’inventore del fon, il giocattolo preferito d’infanzia, il primo bacio che tarda ad arrivare. Come messaggi in bottiglia, sono parole lasciate andare alla deriva che non aspettano una risposta. Perché scrivere può curare, tenere compagnia, aiutarci a decifrare il mondo, o la nostra stessa anima. «Tutto il senso dello scrivere queste lettere è, precisamente, scriverle».
Un romanzo felice, pieno d’incanto, sulla potenza della scrittura e sulla meraviglia che può nascere dalla fiducia nelle relazioni, anche quelle con gli sconosciuti.
L’ospedale dei giocattoli (Salani Editore, 2025).
Una storia sussurrata, un giocattolaio dalle mani incantate, una fiaba che celebra il valore delle seconde possibilità e la bellezza di ritrovare ciò che sembrava perduto… A poche case di distanza da quella in cui vivono Airi e la caotica Famiglia Baraonda, nascosta tra le stradine acciottolate della città vecchia, c’è una piccola bottega che nessuno ha mai visto aperta. Fin quando, la notte di Capodanno, una luce compare oltre il vetro della finestra. Airi e Limaca, la sua inseparabile capibara di peluche, fantasticano su cosa possa trovarsi al suo interno. Non sanno ancora che dietro le sue porte si nasconde un luogo speciale in cui le mani magiche del dottor Fujita riportano in vita i giocattoli rotti, i pupazzi rovinati e tanto amati. Ognuno di loro ha una storia da raccontare, ogni riparazione è un atto disperanza e di incanto. Perché quando Limaca si perde e smette di parlare è come se un pezzo dell’infanzia di Airi svanisse per sempre. Ma l’amicizia che lega un bambino al suo giocattolo è indissolubile e anche ciò che è fragile, se curato con amore dalle mani di un esperto dottore, può tornare a brillare. Con la grazia di chi sa osservare le cose piccole e preziose, Laura Imai Messina scrive una storia che restituisce la meraviglia al quotidiano e rende ogni pagina un luogo in cui riconoscersi, curarsi ed emozionarsi. La sua scrittura è come un filo cucito che tiene insieme adulti e bambini, giocattoli rotti, sogni irrealizzati e promesse mai dimenticate.