Radicata nella tradizione, ma con lo sguardo rivolto all’innovazione. E’ la carta di identità con la quale l’agricoltura lucana si presenterà a tre importanti eventi nazionali dedicati al mondo dell’agroalimentare. Si comincia con la Fiera dei Sapori del Sud Italia che si terrà Venosa dal 30 maggio al 2 giugno, seguirà il Salone della Dieta Mediterranea di Paestum sempre tra fine maggio e inizi giugno, per poi approdare a We Make Future, la fiera dell’innovazione agricola che si terrà a Bologna, dal 4 al 6 giugno.
Le iniziative sono state presentate in conferenza stampa dall’assessore alle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali della Regione Basilicata, Carmine Cicala.
“Sono occasioni preziose per far conoscere a livello nazionale ed internazionale le nostre eccellenze, i nostri produttori e la nostra capacità di innovare nel rispetto della terra e delle tradizioni”, ha detto Cicala.
“Venosa sarà vetrina d’eccezione per la nostra cultura agroalimentare e le sue declinazioni più ricercate. Un evento dedicato ai sapori più autentici del Mezzogiorno, con una forte presenza lucana. Il Tartufo della Basilicata sarà protagonista insieme alle “Città del Tartufo” – Pisticci, Sant’Angelo Le Fratte e Scanzano Jonico – con degustazioni che esalteranno l’unicità di questo prodotto attraverso l’abbinamento con caciocavallo ‘impiccato’. È un grande orgoglio – ha commentato Cicala – vedere riconosciuto il valore del tartufo lucano, risorsa sempre più importante anche in chiave turistica e identitaria. .»
Per l’evento a Paestum la Basilicata sarà presente con la Fragola della Basilicata, in fase di riconoscimento IGP, e con i vini DOC dell’Alta Val d’Agri, protagonisti di cooking show e degustazioni con sommelier di livello nazionale.
“Questa partecipazione – ha spiegato l’assessore – rafforza il nostro impegno nella tutela della biodiversità e nella valorizzazione dei nostri prodotti. La fragola lucana è un esempio concreto di qualità, legame con il territorio e potenzialità per il futuro del comparto ortofrutticolo regionale”.
Alla fiera di Bologna la Basilicata porterà sette realtà che rappresentano il meglio della smart agriculture e dell’agrofood tech: startup, imprese agricole, enti di ricerca che uniscono sapere tradizionale e tecnologie d’avanguardia.
“È il simbolo di un’agricoltura che innova partendo dalla propria storia”, ha dichiarato Cicala. “Dall’acquaponica ai sensori IoT, dalle popolazioni evolutive di grano duro al calcolo del Valore Sostenibile, la Basilicata dimostra di essere laboratorio vivente di un’agricoltura che si fa sistema, che dialoga con l’ambiente e che guarda alle sfide globali, senza dimenticare le proprie radici”.
“Questi tre eventi sono tasselli di un disegno più ampio: quello di una Basilicata consapevole delle proprie risorse, che investe in qualità, in sostenibilità e in innovazione. La Direzione Generale per le Politiche Agricole è in prima linea nel supportare questo percorso, perché crediamo che il futuro della nostra regione passi anche, e soprattutto, dalla terra e da chi la lavora con passione e visione”, ha concluso Cicala.