Schema Basento-Bradano, sopralluogo di Pepe

Visita ai cantieri per il ripristino dell’adduttore, con un finanziamento di 20,5 milioni di euro. L’assessore regionale alle Infrastrutture: “I lavori sono concretamente in esecuzione per vedere finalmente terminata un’opera rimasta incompiuta per decenni”

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L'assessore alle Infrastrutture, Pasquale Pepe.

Sopralluogo del vicepresidente e assessore alle Infrastrutture della Regione Basilicata, Pasquale Pepe, sui cantieri dell’adduttore lungo 14 chilometri che riconnetterà gli invasi di Acerenza e Genzano di Lucania.

Alla presenza dei tecnici dell’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale, è stata fatta prima verifica sul campo dei lavori in corso per il ripristino della condotta pensile (primo tratto dell’adduttore) danneggiata da una frana, dove si sta procedendo a realizzare una deviazione della tubazione rispetto all’area di smottamento. Successivamente, Pepe ha raggiunto il sito dove sono in corso lavori per il ripristino della galleria interrata, che rappresenta il tratto conclusivo dell’adduttore che parte da Acerenza, su un settore di due chilometri deteriorato nel tempo. I cantieri saranno ultimati per la primavera 2026.

“Sullo schema Basento-Bradano – ha spiegato l’assessore che ha anche la delega alle reti idriche – le trivelle sono in azione e i lavori sono concretamente in esecuzione per vedere finalmente terminata un’opera rimasta incompiuta per decenni. Saranno anche eseguiti altri lavori accessori sulle due dighe in maniera tale da aumentare la capacità di invaso di quella di Acerenza e di consentire a quella di Genzano di ricevere acqua. Contestualmente stiamo portando avanti lo sblocco dei lavori del Distretto G per rispondere alle esigenze degli agricoltori dell’Alto Branano”.

In un orizzonte più ampio, lo schema Basento-Bradano potrà servire sia il fabbisogno irriguo sia quello idropotabile.

“Bisogna puntare a creare una connessione con il potabilizzatore di Masseria Romaniello – ha detto Pepe – affinché non si ripeta più il deficit idrico patito lo scorso anno con la diga della Camastra, dove, intanto, abbiamo eseguito degli interventi che hanno consentito di far aumentare la capacità di invaso”.

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