"La Basilicata è una terra in cui natura, fede e cultura sono un insieme unico, un organismo vivente; una terra dove sacro e profano non vivono scissi ( come vorrebbe la mentalità contemporanea, erede del positivismo meccanicista dell'Ottocento) ma fioriscono uno accanto all'altro, uno all'interno dell'altro, perché due facce di una stessa medaglia. I luoghi della vita familiare accanto a quelli del culto, il luoghi del lavoro accanto alle pareti piene di icone,il mistero e il segno affiancati, simbolicamente e materialmente. Un modo integrale, 'olistico' di concepire la vita, senza innaturali cesure tra materia e spirito, corpo e anima, come da sempre insegna la dottrina sociale della Chiesa, come a cavallo tra Otto e Novecento ripeteva il beato Giuseppe Toniolo, economista illuminato e profetico, che aveva già capito e diagnosticato i germi della malattia e le tossine che avvelenano l'economia contemporanea, generando crisi e moltiplicando povertà e disuguaglianza. È proprio la Fondazione Nazionale studi Tonioliani – spiega una nota- a patrocinare l’evento organizzato da Mario Esposito e promosso dal Comune di San Fele. Matera 2019 Capitale Europea della Cultura è l’occasione per tutti i paesini della Basilicata, e per quelli delle regioni più vicine come Campania e Puglia, di prepararsi a fare rete attraverso una offerta culturale integrata, che sappia puntare anche alla valorizzazione degli attrattori naturalistici (tra queste le Cascate di San Fele Uatteniere). Di questo e di molto altro – sottolinea la nota del Comune di San Fele – si parlerà nella giornata di studio e confronto che si svolgerà a San Fele (Potenza) il paese che diede i natali a San Giustino De Jacobis (Vescovo missionario santificato da Paolo VI ) il 18 giugno prossimo alle ore 18.30 presso la Sala Consiliare nel centro storico del paese, e che ha ricevuto l’adesione del Presidente della Regione Basilicata, di Consiglieri regionali ed Amministratori locali. Tra gli interventi ci saranno quelli del Sindaco di San Fele Donato Sperduto; dell’Assessore regionale alle infrastrutture e alla mobilità Nicola Benedetto; del Presidente del Consiglio Regionale Franco Mollica; del Direttore dell’APT Basilicata Mariano Schiavone; dell’Amministratore del Consorzio “Terre di Aristeo” Saverio Lamiranda; del Direttore dell’Istituto superiore di Scienze religiose S. Maria di Monte Barico in Vicenza Mons. Gino Alberto Faccioli; di Anna Maria Gargiulo componente del Consiglio direttivo della Fondazione Studi Tonioliani, esperta diplomata in esorcismo e preghiera di liberazione all’Ateneo Pontificio di Roma; del Maestro Giuseppe Leone già docente all’ Accademia di Belle Arti di Napoli ed ora direttore artistico del Palazzetto delle Arti del Fortore e del Sannio; del Responsabile per la Puglia dell’Antenna Pon Michele Lastilla e della Responsabile sistemi culturali e turistici della Regione Basilicata Patrizia Minardi. “Saperi e sapori di arte, fede e cultura. Abbiamo fame di sapori antichi, religiosi, misteriosi. Abbiamo saperi nascosti, da svelare e condividere”: così recita il programma del convegno che si inserisce nell’ambito di una più articolata strategia di promozione del territorio, dei suoi prodotti tipici, delle sue bellezze sviluppatasi anche in un press kit destinato alla distribuzione nazionale, a bordo di Italo Treno classe business e nelle lounge, in abbonamento a Federmanager, Confprofessioni, e nel circuito Grand Tour negli alberghi di lusso italiani. Un modo per contribuire alla diffusione e alla promozione della tipicità targata made in Lucania, non solo culturale ma anche enogastronomica. I prodotti tipici costituiscono un'importante risorsa per la costruzione di identità, memoria e appartenenza sociale. Attraverso il processo di preparazione del cibo si radica il proprio vissuto alimentare in uno specifico contesto storico-geografico. Una trasmissione di saperi e tradizioni. Parlare di sapori, significa infatti accostarsi alla memoria del cibo, alla memoria del fare, del cucinare, del preparare piatti e ricette che si sono trasmessi attraverso le generazioni e si sono rielaborati con il tempo e in base alle esperienze e ai luoghi vissuti. “Saperi e sapori” significa quindi apprendere da chi è vissuto prima di noi e trasmettere, attraverso le proprie personali elaborazioni legate a una dimensione familiare e di comunità, quella qualità di vita, frutto di una continua elaborazione e di cambiamenti. Da promuovere e condividere".
Bas 05