Appalti sanità, Napoli: Anac non fa solo rilievi formali

Dopo la discussione il capogruppo Pdl – Fi auspica “una piena assunzione di responsabilità rispetto a quello che si poteva fare e non è stato fatto, per risparmiare risorse da reinvestire nel comparto sanitario e dare risposte concrete ai cittadini”

&ldquo;E&rsquo; un grave errore sminuire la portata della nota Anac sul sistema degli appalti nella sanit&agrave; lucana, non si &egrave; al cospetto di meri rilievi di carattere burocratico e quindi formali&rdquo;: &egrave; quanto sostiene il presidente del gruppo Pdl – Forza Italia Michele Napoli in riferimento al dibattito consiliare tenutosi ieri in relazione alla delibera Anac dell&rsquo;aprile scorso.<br /><br />Il capogruppo di Forza Italia sostiene che &ldquo;parte rilevante degli acquisti di servizi strumentali sia stata gestita al di fuori delle prescrizioni del Codice dei contratti pubblici&rdquo;. Nella relazione introduttiva del dibattito consiliare, ha spiegato Napoli, &ldquo;il presidente Pittella ha parlato di una normativa di contesto poco chiara, di codici identificativi dei beni e dei servizi oggetto degli appalti non correttamente valutati da Anac ed ha cercato di ridimensionare la rilevanza delle irregolarit&agrave; prospettate dall&rsquo;Autorit&agrave; nazionale anticorruzione sulla base esclusivamente delle indicazioni burocratico amministrative dei solerti funzionari del Dipartimento Politiche della Persona. Il risultato, tristissimo, di tale approccio &egrave; che la comunicazione del presidente non l&rsquo;ha capita nessuno contrariamente a quella di Cantone che &egrave; chiarissima per non dire cristallina&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Quello che la vicenda fa registrare – ha lamentato l&rsquo;esponente del Pdl – Forza Italia – &egrave; ancora una volta l&rsquo;assenza della politica, incapace di orientare i comportamenti delle persone nel solco del rispetto dalle regole, perch&eacute; la rigorosa osservanza delle stesse &egrave; presupposto indefettibile per la creazione di quella comunit&agrave; di intenti, di prospettive e di azioni che sono alla base di qualsiasi societ&agrave;&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Lecito chiedersi da parte dei cittadini – ha evidenziato Napoli – la ragione per la quale i cittadini devono pagare i ticket delle prestazioni diagnostiche o farmaceutiche quando poi la politica consente il sistematico ricorso allo strumento delle proroghe contrattuali, in assenza dei presupposti di legge, che non &egrave; limitata al solo settore della gestione e manutenzione degli impianti termici, elettrici o di condizionamento ma investe l&rsquo;intero mercato dei servizi avendo con quella che l&rsquo;Anac definisce una pervasiva diffusione che interessa tutto il comparto sanitario lucano. Non si tratta di episodi sporadici ma di condotte che si sono consumate nell&rsquo;arco temporale che va dal 2008 al 2015, la cui rilevanza finanziaria &egrave; data dal valore complessivo degli affidamenti che &egrave; stata a pari a 120 milioni di euro&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Non spetta certo a noi &ndash; ha concluso Napoli – stabilire se dietro il mancato rispetto delle norme del Codice dei contratti pubblici si celi del marcio, semmai spetta alla politica rimarcare la necessit&agrave; della piena assunzione di responsabilit&agrave;, senza se e senza ma, rispetto a quello che si poteva fare e non &egrave; stato fatto, soprattutto per risparmiare risorse da reinvestire nel comparto sanitario e dare risposte concrete ai crescenti bisogni di salute dei nostri cittadini&rdquo;.&nbsp;

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