"Provo una certa irritazione di fronte al sostanziale stallo sul rispetto degli accordi, sulla certezza della tempistica e in generale sulla chiarezza sul futuro da parte di Anas in merito alla vertenza aree di servizio di Galdo dell’autostrada A3. Stallo che, come giustamente ribadisce in queste ore anche il sindacato, potrebbe portare alla chiusura delle attività in essere nelle stazioni di Galdo per l’insostenibilità della situazione. Eppure, dopo l’incontro del 20 luglio scorso, avevamo avuto dall’Ente gestore della rete autostradale la garanzia che ci sarebbero stati passi in avanti per quanto riguarda la fruibilità dei bandi e in ogni caso avevamo ottenuto l’assicurazione che si sarebbe gestita al meglio la fase transitoria, così da ridurre al minimo il disagio per lavoratori, gestori e indotto". Lo afferma il sindaco di Lauria, Angelo Lamboglia.
"Non possiamo restare immobili rispetto allo stato di un’esperienza lavorativa che, se in passato rappresentava – aggiunge – uno degli indotti stabili del territorio, oggi a seguito della realizzazione del nuovo tracciato è divenuta una realtà in cui rischiano di perdere tutti: lavoratori, gestori ed indotto. Non ci si può permettere che una così importante infrastruttura come l’autostrada, che deve rappresentare un’opportunità per il territorio, rischi di trasformarsi in un’ulteriore criticità per un’area già gravata da numerose problematiche, soprattutto dal momento che, con l’apertura del nuovo tratto, i numeri sono senza dubbio aumentati.
Quindi, ribadisco la necessità che ci sia la ripresa di un tavolo negoziale con Anas, le sigle sindacali, la Regione Basilicata e tutti i soggetti coinvolti, per dar seguito all’Accordo del 2013: vogliamo – sostiene il sindaco di Lauria – un Tavolo che deve essere convocato a Lauria e che deve essere chiamato a dirimere quanto si dovrà fare in futuro, ma anche ciò che dovrà essere fatto in questa fase transitoria. Un tavolo negoziale che porti a conclusioni accettabili per tutti (gestori, dipendenti ed indotto), al fine di poter trovare una soluzione definitiva a una questione così sentita da un’area che non può essere ulteriormente mortificata.
A questo scopo, ho intenzione di inviare una lettera al Ministero delle Infrastrutture, ad Anas e a Regione Basilicata per accelerare i tempi di risoluzione della vicenda. Resta confermata la nostra disponibilità al dialogo ed al confronto, ma in assenza di attenzione in merito e qualora i nostri appelli dovessero rimanere inascoltati, saremo costretti a valutare tutte le iniziative idonee per mettere in atto azioni di tutela degli interessi del nostro territorio".
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