Par condicio, Mollica: rivedere il quadro normativo

Il presidente è intervenuto nella giornata di studio su “comunicazione istituzionale e pluralismo informativo”. Per Giuditta Lamorte (Corecom ) “la legge n. 28/2000 è molto precisa ma obsoleta perché manca della disciplina relativa al web”

&nbsp;<br /><br /><br />&ldquo;Non c&rsquo;&egrave; democrazia senza pluralismo ed imparzialit&agrave; dell&rsquo;informazione&rdquo;. Il presidente del Consiglio regionale, Francesco Mollica, ha voluto ricordare, nel suo intervento alla giornata di studio su &ldquo;Par condicio, comunicazione istituzionale e pluralismo informativo&rdquo; organizzata dal Corecom Basilicata, il messaggio che l&rsquo;allora Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, pronunci&ograve; nel 2002 rivolgendosi alle Camere. &ldquo;Spesso &ndash; ha detto Mollica – si cade nell&rsquo;errore di ritenere &lsquo;comunicazione&rsquo; solo ci&ograve; che gli organi politici trasmettono all&rsquo;esterno dell&rsquo;amministrazione. Certamente quella &egrave; un&rsquo;importante componente della comunicazione istituzionale, ma non &egrave; la sola. Forse &egrave; ancora sottovalutata, infatti, l&rsquo;importanza della comunicazione interna all&rsquo;amministrazione stessa o tra i diversi soggetti istituzionali che vi operano&rdquo;.<br /><br />&ldquo;La rete internet &ndash; ha aggiunto il presidente dell&rsquo;Assemblea – rappresenta ormai per molti cittadini il principale canale d&rsquo;accesso alle informazioni. Ed &egrave; su questo potente canale di comunicazione che pendono le maggiori criticit&agrave; della legge 28/2000 sulla par condicio e della legge n. 150/2000 sulla comunicazione pubblica. Auspico che presto ci sia un intervento del legislatore per adeguare queste due normative al dibattito politico di questi ultimi anni. &Egrave; necessario che ci sia una normativa per il web, che ad oggi manca. Al momento tutto ci&ograve; che avviene su internet non &egrave; sottoposto ad alcuna giurisdizione&rdquo;. &ldquo;Giornate di studio come queste &ndash; ha aggiunto Mollica – contribuiscono a colmare il vuoto esistente e a far si che il legislatore possa occuparsene. Rivolgendosi all&rsquo;intera assemblea e in particolare ai relatori del seminario &ndash; il Presidente ha concluso il suo intervento con una esplicita domanda; se ci pu&ograve; essere democrazia senza pluralismo ed imparzialit&agrave;?&rdquo;.<br /><br />&ldquo;La par condicio e il pluralismo informativo riguardano anche i periodi non elettorali&rdquo;, ha detto la presidente del Corecom Basilicata, Giuditta Lamorte, introducendo i lavori del seminario ed auspicando &ldquo;una revisione della la legge n. 28/2000, che &egrave; molto precisa ma un tantino obsoleta perch&eacute; manca della disciplina relativa al web&rdquo;.<br /><br />Alla giornata di studio hanno partecipato il dirigente scolastico dell&rsquo;Istituto Nitti di Potenza (presente con una delegazione di studenti), Lucia Girolamo, Francesco Potenza in rappresentanza dell&rsquo;Ordine degli avvocati, Celeste Rago in rappresentanza dell&rsquo;Ordine dei giornalisti, il caporedattore della Tgr Rai Basilicata Oreste Lopomo, il coordinatore nazionale dei Corecom Felice Blasi, Gianni Lacorazza dell&rsquo;Apt Basilicata, Domenico Infante del Consiglio nazionale degli utenti, Lina Falvella dell&rsquo;Agcom, Marco Rossignoli di Aeranti Corallo e l&rsquo; esperto di semiotica Paolo Guarino (gli ultimi due in collegamento Skype). La prima sessione &egrave; stata conclusa da un intervento del consigliere di Stato Nicola D&rsquo;Angelo, che ha partecipato anche ai lavori della seconda sessione. Nel pomeriggio, coordinati da Morena Rapolla (componente del Corecom Basilicata) i responsabili degli uffici stampa della Regione si sono soffermati sull&rsquo;attuazione della disciplina della par condicio per le amministrazioni pubbliche. Con loro anche Francesco Ciavattone, coordinatore del Tavolo Tecnico dei dirigenti Corecom.&nbsp;

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