"Solo noi di USB da 3 anni diciamo che è un errore abolire le Province. Anche Fassino, Sindaco di Torino e presidente ANCI, arriva alla stessa conclusione. Ma ci aggiunge le lacrime da coccodrillo 'Abbiamo commesso un errore a convincere e a convincerci che le Province fossero enti inutili'.
In realtà – dichiara Francesco Castelgrande – coordinatore regionale dell'Unione sindacale di base – avevano convinto solo i sindacati anestetici, che si sono sempre prodigati a rassicurare i lavoratori, prima con l’accordo del novembre 2013 e poi con i tavoli di regia nelle varie regioni.
Ultimo a storcere il naso di fronte all’arroganza governativa è stato Chiamparino (Presidente della Regione Piemonte e della Conferenza delle Regioni) che dichiarando le Regioni pronte a prendersi parte del personale delle Province in cambio di uno sconto di un miliardo nella legge di stabilità ha dimostrato come la politica nazionale o locale consideri i lavoratori pubblici: merce di scambio!
Ma i lavoratori delle Province non mollano e continuano a organizzare con USB la propria resistenza.
Negli ultimi tre anni – spiega Castelgrande – USB ha sviluppato iniziative di lotta e assicurato una continua e puntuale controinformazione: nel dicembre 2013 lo sciopero dei lavoratori della Province contro il provincicidio, il 19 giugno lo sciopero del Pubblico Impiego,il 24 ottobre lo sciopero generale oltre a presidi, iniziative e denunce.
La sufficienza con cui Cgil, Cisl e Uil hanno trattato l’argomento province è la palese testimonianza della loro inconsistenza sindacale o, addirittura, della loro pacifica condivisione del progetto di smantellamento di questi enti.
Fino all’ultimo hanno negato la consistenza del personale in sovrannumero (oltre 20.000), nonostante i dati dichiarati dal governo! Ma la lotta non può fermarsi ora, sebbene occorra un rinnovato impegno.
Dopo le mobilitazioni dei giorni scorsi USB rileva che le segreterie nazionali dei sindacati della concertazione siano pronte ad accogliere il disegno di riordino delle Province – possibile apripista a tutto il Pubblico Impiego – che comporterà l'esubero di circa 20.000 dipendenti.
Ancora una volta il monopolio sindacale di Cgil, Cisl e Uil si prepara ad accogliere favorevolmente le scelte del Governo purché gli sia consentito sedere al tavolo della concertazione.
La terapia narcotizzante usata dai sindacati della concertazione ha prodotto un brusco risveglio per le previsioni contenute nella legge di stabilità in cui, le risorse per pagare il personale vengono drasticamente tagliate, così come le piante organiche che saranno ridotte del 50% per le Province e del 30% per le Città Metropolitane.
Se riordino deve esserci è necessario allora che le funzioni di area vasta siano assorbite dalle Regioni assieme a tutto il personale. Questo l'orizzonte che riteniamo necessario per i lavoratori delle province e per i servizi rivolti ai cittadini.
Questo – conclude Castelgrande – sarà quanto ripeteremo ai ministri e ai presidenti delle Regioni in ogni occasione: sia che chiamiano USB ai tavoli negoziali, sia che ci tengano fuori, come è ormai loro costume" .
BAS 05