"Gli effetti del Jobs Act iniziano a farsi sentire: un'operaia di Melfi, assunta alle dipendenze della Fiat Sata S.p.a. fin dal 1992, ha avuto la colpa di diventare madre. Al rientro dalla maternità, infatti, ha dovuto fare i conti con un vero e proprio stalking da parte dell'azienda: prima demansionamento e successivamente il trasferimento presso la sede di Chivasso (TO), a 1.000 chilometri di distanza". E’ quanto denuncia Barozzino della Sel in commissione lavoro, che ha presentato un'interrogazione in merito, firmata oltreché dai colleghi di Sel, anche da numerosi senatrici e senatori di altri gruppi parlamentari.
"Per questi motivi – continua la nota- chiedo al Presidente del Consiglio dei ministri, al Dipartimento per le Pari Opportunità e al Ministro del lavoro, se non ritengano di dover intervenire nei confronti dell'Azienda Fenice produttrice di energia elettrica per far rientrare una disposizione che si qualifica come evidente discriminazione, in palese contrasto – ha concluso – con tutte le disposizioni normative a tutela della maternità".
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