“Sicurezza alimentare”, Rosa presenta una interrogazione

Dice il consigliere regionale di Lb-Fdi: “In Regione Basilicata anche sugli ‘asini’ abbiamo gestioni allegre del denaro pubblico".

&ldquo;Il pasticcio dei rimborsi per promuovere la produzione ed il consumo di latte d&rsquo;asina &ndash; afferma Rosa – si presentava, gi&agrave; ad una prima lettura, uno dei tanti provvedimenti regionali volti a favorire un unico soggetto. La conferma l&rsquo;abbiamo avuta dalla lettura della delibera di Giunta n. 1550 del 12 dicembre 2014 che aumentava l&rsquo;iniziale fondo di 20.000 euro a 30.000 euro e dei documenti a corredo di essa per ottenere i quali abbiamo dovuto urlare non poco. Parliamo &ndash; spiega il consigliere – delle &lsquo;Azioni a sostegno della sicurezza alimentare, della tracciabilit&agrave; e della qualit&agrave; delle produzioni di origine animale. Periodo 2014&rsquo;, in particolare dell&rsquo; Obiettivo 3 con il quale la Regione stanzia un contributo per agevolare le famiglie che utilizzano il latte d&rsquo;asina per curare i loro bambini allergici a quello vaccino e promuoverne l&rsquo;utilizzo&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Avevamo segnalato &ndash; precisa Rosa -&nbsp; gi&agrave; al momento dell&rsquo;approvazione della delibera di Giunta n. 874 dell&rsquo; 8 luglio 2014, la totale assenza di pubblicit&agrave; data a questo strumento, motivo per il quale negli anni il contributo &egrave; stato erogato sempre e solo ad un&rsquo;azienda di Lauria, che &egrave; la stessa che anche quest&rsquo;anno fa la parte del leone. Avevamo, inoltre, anche messo in rilievo le &lsquo;inconsuete&rsquo; modalit&agrave; con le quali il contributo veniva erogato. Basta, infatti, presentare da parte dei produttori delle fatture di vendita del latte d&rsquo;asina intestate alla Regione Basilicata allegando delle dichiarazioni ciclostilate di cittadini che &lsquo;asseriscono&rsquo; di avere diritto al contributo. E il gioco &egrave; fatto. Dalla documentazione visionata &egrave; emerso che le aziende che hanno richiesto il contributo sono due, di cui il maggior fruitore &egrave; l&rsquo;Azienda Sagittario s.r.l. di Lauria che ha chiesto rimborso per 30.451euro. Nella documentazione presentata dalle aziende non c&rsquo;&egrave; nulla che attesti l&rsquo;effettiva necessit&agrave; &lsquo;medica&rsquo; delle famiglie ad acquistare il pregiato latte d&rsquo;asina, mentre spunta un preavviso di fattura di 4.076 euro da parte di uno studio associato per una prestazione di Assistenza tecnica effettuata tra il 2012 ed il 2014 in favore dell&rsquo;azienda di Lauria. E&rsquo; chiaro che questa spesa non &egrave; conforme agli obiettivi prefissati dalla Azione Operativa 3, che parla di promozione dell&rsquo;utilizzo di latte d&rsquo;asina e non di assistenza tecnica, ma evidentemente bisognava far &lsquo;quadrare i conti&rsquo; presso l&rsquo;Ufficio del Dipartimento Agricoltura e Sviluppo rurale&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Inoltre &ndash; continua Rosa – in totale sono state presentate fatture per l&rsquo;ammontare di&nbsp; 41.116 euro a fronte di uno stanziamento di 30.000 euro. E&rsquo; evidente che qualcosa non va nel sistema. La Regione dovrebbe pagare ai produttori il latte acquistato dalle famiglie lucane, ma se le risorse stanziate non riescono a compensare il totale di fatture presentate, chi pagher&agrave; la restante parte? La Regione stanzier&agrave; ulteriori fondi per aiutare i fortunati produttori? Oppure lascer&agrave; che alcune fatture rimangano senza copertura? In questo caso l&rsquo;azienda a quale famiglia chieder&agrave; di pagare il latte che magari mesi fa ha acquistato? Per questi motivi, oggi, abbiamo presentato un&rsquo;interrogazione al Presidente della Giunta regionale affinch&eacute; ci faccia sapere cosa intende fare per evitare questa gestione allegra del denaro pubblico da parte degli Uffici della Regione Basilicata&rdquo;.<br /><br />&ldquo;A nostro avviso &ndash; sottolinea il consigliere – tutto ci&ograve; dimostra come le procedure poste in essere siamo a dir poco &lsquo;allegre&rdquo; e sviluppate per &lsquo;aiutare i pochi conoscenti&rsquo; che possono presentare documentazione autoprodotta, senza alcun controllo di terzi, e che non dovevano avere &lsquo;concorrenti&rsquo;. Attendiamo smentita&rdquo;.<br /><br /><br /><br />

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