“La Legge sul Reddito di Dignità che il Presidente della Regione Puglia Emiliano ha presentato in questi giorni, a partire dal titolo del provvedimento che punta sulla dignità e non più sull'assistenzialismo caritatevole, è la risposta che aspettiamo anche in Basilicata con Il Reddito Minimo di Inserimento”. Lo afferma, in un comunicato stampa, il segretario regionale della DC-Libertas Giuseppe Potenza ricordando che sono state 1.939 le domande di partecipazione per la Categoria B presentate senza la relativa attestazione ISEE e 117 quelle per la categoria A, per un totale di 2056 pratiche che stanno richiedendo un lavoro suppletivo degli uffici regionali, mentre complessivamente sono più di 45 mila le istanze per entrambe le categoria di cui il 50% presentate da cittadini, 13 mila da enti e 10mila da imprese.
“Lunedì scorso a Potenza – continua il rappresentante della Dc – ho partecipato all'incontro dibattito promosso dai Socialisti Riformisti Lucani di Rocco Vita, Franco Adamo, Archimede Leccese sui temi del welfare di cui la povertà è solo l'emergenza più visibile ma non l'unica. E' stata per me – aggiunge – un'occasione per ascoltare chi vive quotidianamente i problemi dell'assistenza al figlio autistico, ad un anziano congiunto, un disabile e conoscere dalla loro voce quali sono i sacrifici di ogni genere e come l'aiuto che dovrebbe assicurare l'istituzione regionale è modesto e marginale sino a diventare per alcuni casi inesistente. Su questo terreno c'è ancora molto da fare. Penso che vada seguito l'esempio che viene dalla Puglia con la definizione di una Legge Quadro che prefigura e giustifica l'introduzione progressiva di un sistema integrato di misure e azioni volte a costruire una rete per l'attivazione delle persone e dei rispettivi contesti familiari, promuovendo l'inserimento al lavoro, la formazione, l'autoimpiego oltre che a favorire la protezione e l'inclusione delle persone e delle famiglie in condizioni di fragilità economica e sociale. Il Programma legato al Reddito Inserimento promosso dalla nostra Regione è un primo importante passo avanti ma da non considerare esaustivo. Contestualmente si deve pensare a provvedimenti a favore delle famiglie che vivono con persone diversamente abili. In Puglia inoltre il ReD oltre ad un sostegno economico pari a 600 euro mensili (da noi 450 euro) per una famiglia di 5 componenti, varia al variare della composizione famigliare, prevede anche un programma più preciso di inserimento sociale e lavorativo. Tutta la gestione degli aiuti viene affidata ad una piattaforma informatica per la catalogazione e l'elaborazione dei dati a cui fanno capo una equipe multiprofessionale, composta da personale dei Comuni (Ambiti territoriali) e dei Centri per l'impiego pubblici, con il compito di valutare le domande, definire il patto individuale, abbinare tirocinante e tirocinio, e monitorare lo svolgimento.
E' la testimonianza – dice Potenza – che la povertà si contrasta con un Piano organico e le risorse non sono il principale ostacolo alla sua attuazione, perché se c’è chiarezza sull’obiettivo e sul percorso, ed una forte volontà politica, si può iniziare da subito intorno a tre obiettivi prioritari: costruzione di futuro, inclusione sociale, universalismo. Dobbiamo iniziare oggi un percorso credibile per un welfare migliore che rimanga domani. Un provvedimento contro la povertà delle famiglie, per non rischiare di creare un effetto categoriale, deve essere un anticipo di una misura universale, definendo sin dall’inizio le tappe di un percorso da condensare in un Piano nazionale; e va connesso alle reti territoriali, deve essere sussidiario e personalizzato per costituire davvero una prospettiva nuova per le politiche sociali del nostro Paese. E' tempo di smetterla con le sperimentazioni sulla povertà. Ciò è insufficiente rispetto alle esigenze del Paese. Chiediamo che vengano definiti i livelli essenziali di assistenza e che il Paese si faccia carico del tema della povertà e del welfare. Nella prossima Finanziaria Regionale ci aspettiamo di trovare le risorse necessarie anche a sostenere le famiglie che si occupano dell'assistenza di persone diversamente abili e di anziani”.
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