L'on. Vincenzo Folino ha scritto al capo del governo Matteo Renzi, esprimento il proprio disappunto e la preoccupazione sulle problematiche riguardanti l‘utilizzo delle risorse naturali della Basilicata, in relazione soprattutto al decreto "Sblocca Italia".
"Le sue affermazioni sui "comitatini" e sulla perdita di qualche voto, di cui comprendo in un certo senso il significato politico e culturale, non sono affatto appropriate alla Basilicata, porché proprio sul tema della gestione delle risorse naturali, e degli idrocarburi in particolare, in Basilicata il confronto si è sempre svolto in maniera democratica e civile con tutte le associazioni, ambientaliste e non. E la pregherei di non sottovalutare, e soprattutto di non considerare pretestuose le preoccupazioni per la salute, l'ambiente e la sicurezza nelle estrazioni che riguardano l'intero popolo lucano e innanzitutto i cittadini che vivono a contatto con le attività estrattive".
Dopo aver ripercorso la vicenda petrolio in Basilicata e le asi delle relazioni tra Stato e governo regionale, Folino afferma di comprendere "le ragioni generali alla base dello "Sblocca Italia, ritenendo "che rimangono aperte e percorribili le ipotesi di lavoro e di intesa e le stesse questioni relative al Patto di Stabilità che ci auguriamo possano essere superate per tutti gli Enti a seguito della Riforma della Finanza Pubblica (preferisco questa formulazione alla "spending review"). Tuttavia i ritardi del Governo regionale lucano e la contestuale accelerazione del suo Governo – aggiunge nella lettera – producono una contraddizione rispetto allo stato dei fatti (estrazioni significative già in corso ed aumenti previsti a breve) nonché una percezione molto negativa nei cittadini lucani che vedono in questo decreto l’uso contemporaneo della carota (o forse del classico piatto di lenticchie che già avevamo e che sarà a malapena riscaldato) e del bastone (l'avocazione al Governo nazionale dei diversi procedimenti in attesa della nuova riforma del Titolo V) come lesivi della dignità di un popolo che ha sempre mostrato responsabilità e capacità di sacrificio per l’interesse nazionale. Le scrivo nella sua qualità di Segretario Nazionale del Partito Democratico perché le questioni che ho evidenziato, al di la della complessa relazione tra Governo e Regione, investono proprio il ruolo che il Pd lucano (e i soggetti politici che lo hanno fondato) ha svolto in questi anni in particolare nella rappresentazione e nella difesa dei suoi interessi fondamentali nei quali le risorse naturali (petrolio, acqua, ambiente) hanno un rilievo preminente. Le scrivo inoltre – continua Folino – per rappresentarle che in questi mesi nella comunità lucana si sta perdendo la fiducia nel Pd e nella sua capacità di rappresentanza "costituzionale" della Basilicata, fino alla percezione che questa Regione sta per scomparire perché, già deprivata di funzioni ed Enti, vede indebolita la stessa presenza dello Stato, e ciò sarà ancor più rilevante se si dovesse attuare l’annunciata soppressione della Soprintendenza ai Beni Storici e Artistici (mentre tutta la comunità regionale sostiene il grande impegno della Città di Matera candidata a Capitale della Cultura 2019) o quando dopo la soppressione del Tribunale di Melfi si paventa l’abolizione della Corte di Appello di Potenza, che di per sé significherebbe la morte della Regione. E a quel punto si finirebbe per dare ragione a coloro che pensano sia questo il disegno di potentati economici per avere le mani totalmente libere proprio per sfruttare le risorse naturali. Per tutte queste ragioni, con grande amarezza e umiltà, senza alcuna pretesa o presunzione, nel solo interesse della mia terra e dei cittadini lucani, le comunico la mia autosospensione dal Pd nella speranza che questo Partito (nazionale e regionale) torni ad esercitare pienamente la dovuta funzione di rappresentanza e di tutela "costituzionale", sociale ed economica della nostra Regione. Continuerò a votare in favore del suo Governo per i provvedimenti condivisibili e voterò contro gli articoli di questo Decreto che riguardano le questioni qui sollevate, con l’auspicio che vi siano le opportune modifiche in sede di conversione e/o atti ed azioni che ridiano dignità a questa Regione e a questa comunità".
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