“Dopo il tavolo di confronto del 6 maggio in cui erano presenti tutti i dirigenti degli enti preposti al controllo e alla direzione, accade un qualcosa di strano: il giorno dopo tale incontro si pubblica sul sito istituzionale del comune di Tito il Report analisi acque potabili che evidenzia l’insussistenza di pericoli per la salute”. E’ quanto sostiene in un comunicato Silvana Baldantoni, presidente del progetto “Earth G Basilicata” e responsabile per l’ambiente di Sel Potenza.
L’associazione “Punto 0”, spiega Baldantoni “ha chiesto un parere medico dell’ International society of doctors for environment (Isde) il quale certifica quanto segue: gli idrocarburi pesanti derivano dalla lavorazione del petrolio. Sono sostanze scarsamente biodegradabili e non è normale che siano presenti nell’acqua potabile. Se ci sono, vuol dire che l’acqua è contaminata con sostanze organiche tossiche di origine antropogenica”.
“Ancora nello stesso certificato -evidenzia Baldantoni – si fa riferimento alla presenza di piombo”. Pertanto, da queste e altre osservazioni, l’associazione “Punto 0” ha cercato “un dialogo con le istituzioni: un dialogo e un’apertura che ottiene, così che viene indetto subito un tavolo di lavoro solo per gli addetti (a noi non viene consentita la presenza ma ci viene promessa una risposta di quanto detto e deciso)”.
“Purtroppo da quell’8 agosto 2014 – continua – solo un fiume di parole. A cosa serve rimandare una risposta? “Punto 0” ha un certificato medico che attesta delle evidenze e su cui vorrebbe una risposta con eventuali studi fatti a livello regionale, su controlli e sperimentazioni fatte nella nostra cara regione Basilicata e che non riguardano solo la cittadinanza di Tito ma i 131 comuni. Chiediamo un report di controlli sia qualitativi ma anche e soprattutto sanitari”.
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