A volte ho la sensazione che Marcello Pittella – dichiara il segretario dei Radicali lucani Maurizio Bolognetti – stia perdendo progressivamente contatto con la realtà.
“Può succedere – spiega in una nota – quando vivi in una torre d’avorio, lontano dai problemi che affliggono i comuni mortali. Può succedere in un contesto dove il potere diventa un fine anziché essere un mezzo. Può succedere in un Paese dove la montante antidemocrazia nega diritto, diritti, legalità, Stato di diritto.
Le dichiarazioni sullo “Sblocca Italia” e l’infelice metafora calcistica utilizzata dal nostro Governatore stanno lì a testimoniare il momento di profonda crisi di proposte, idee, contenuti, che caratterizza la nostra classe dirigente e, di certo, sono un goffo tentativo di mascherare il sonoro ceffone che abbiamo ricevuto.
Lo “Sblocca energia”, oltre ad essere palesemente incostituzionale, è anche un’autentica porcata che travolge ogni elementare regola a presidio della tutela ambientale per assecondare non gli interessi del Paese, bensì quelli della petrolobby che ne ha dettato le linee.
Di fronte a queste evidenze, Marcello Pittella ha preferito dismettere i panni di Caligola per indossare quelli di Nerone e suonare la cetra mentre fuori il fuoco divora le speranze di tanti lucani di veder tutelato adeguatamente un territorio che ha già offerto molto al Paese.
Siamo di fronte ad un Pittella che, stretto nella morsa dello scontro interno al Pd e del mortale abbraccio di Renzi che dopo il bacio si è trasformato in rospo, rischia di far risplendere la stella del Governatore di tutte le Puglie Nicky Vendola, il quale, dopo aver detto sì al progetto “Tempa Rossa”, si è eretto a paladino della difesa dell’ambiente in occasione della visita pugliese del Premier.
Ma la cosa davvero avvilente è che la discussione sulla vicenda petrolifera lucana continua a ruotare solo attorno al tema delle royalties, laddove la questione vera dovrebbe essere quella della tutela ambientale e della salute umana.
A Marcello Pittella e a tutti coloro che in queste ore si esercitano sui numeri delle royalties e sui milioni sbloccati – forse sì o forse no – vorrei ricordare ciò che sembrano aver dimenticato: con e grazie allo “Sblocca Italia” renziano, la Basilicata e altri territori del nostro Bel Paese rischiano di diventare un unico campo petrolifero a cielo aperto.
In particolare, il territorio della nostra Basilicata rischia di essere letteralmente colonizzato, se è vero come è vero, che sommando ai titoli minerari vigenti le istanze per il conferimento di nuovi titoli arriveremmo a un 77% di territorio coperto da concessioni di coltivazione e permessi di ricerca”.
BAS 05