Il presidente di Confesercenti Prospero Cassino in una nota sottolinea il rischio che il temuto ingorgo fiscale dell’autunno, nel quale si riverseranno gli acconti fiscali, le addizionali, il destino di Iva, Imu e Tares, possa spazzare via ogni speranza di rianimare i consumi. “Specie in questi giorni di vacanza – spiegano i commercianti dei settori alimentari ed ortofrutta – abbiamo sollecitato interventi in merito all’emendamento approvato alla chetichella dalle commissioni riunite del Senato al cosiddetto “Decreto del Fare” sulla vendita e consumo sul posto dei prodotti agricoli, emendamento che di fatto dà la possibilità alle aziende agricole di vendere o di far consumare prodotti, direttamente sul posto. Una possibilità che di fatto trasforma i produttori in aziende di intermediazione commerciale, garantisce loro un ingiustificato vantaggio, permettendo di aggirare qualsiasi norma relativa alla destinazione urbanistica della zona e alla destinazione d’uso dei locali in cui viene svolta”.
“Come dimostrano i dati del nostro Osservatorio sul commercio – sottolinea Confesercenti – il settore della distribuzione alimentare ha visto nei primi sei mesi dell’anno la chiusura di 3.821 imprese, per un saldo negativo di 1.300 imprese: sette imprese scomparse ogni giorno. Chiediamo, pertanto, a Governo e Parlamento – conclude Cassino – di fare un passo indietro da un provvedimento iniquo e lesivo del libero mercato e ripristinare le giuste condizioni per tutte le imprese, senza distinzione, con gli strumenti adatti per reggere il gioco della concorrenza”.
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