Non basta certamente il “pienone” di Pasquetta a risollevare la situazione del settore agrituristico-turismo rurale che attraversa una crisi che si trascina da troppi anni. Il “grido d’allarme” viene da Turismo Verde-Cia Basilicata che, confermando la “forte affluenza” di ospiti nelle 225 aziende agrituristiche-punti di ristoro della regione in occasione della tradizionale giornata di pranzo fuori casa, evidenzia che “la conseguenza per il turismo in campagna è una riduzione netta delle prenotazioni, nonostante i prezzi invariati, con un calo dei pernottamenti in agriturismo, da noi, del 9% su base annua”.
“Questa Pasquetta – dice Paolo Carbone, responsabile Ufficio Economico Cia – dovrebbe essere l’ultima senza la classificazione degli agriturismi, in quanto il 5 marzo scorso sulla Gazzetta Ufficiale è stato pubblicato il provvedimento del Ministero delle Politiche Agricole che abbandona spighe, margherite, fiori, quadrifogli, e perfino picchi, per incamminarsi verso un simbolo e requisiti comuni a tutte le regioni: il sole. Dal numero di “sole” assegnati dipenderanno le caratteristiche dell’offerta agrituristica proprio come avviene per gli alberghi con le stelle e quindi si faciliterà la scelta dell’utente, mettendo fine a troppi agriturismi che utilizzano i prodotti del supermercato se non addirittura del discount. Dieci regioni su venti – aggiunge – avevano già attuato un proprio sistema di classificazione dell'agriturismo, adottando tre scale di valori e cinque simboli diversi, con difformità anche nella scelta dei requisiti necessari per l'attribuzione delle categorie. Ora ci aspettiamo che il Dipartimento Agricoltura individui un Tavolo ed Osservatorio Regionale Agriturismo e confidiamo nella prospettiva di un accorpamento di compiti e funzioni tra Turismo Rurale oggi di competenza del Dipartimento Attività Produttive-Turismo e Agriturismo assegnato al Dipartimento Agricoltura”.
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