“Un paziente di 72 anni è stato operato di tumore al fegato con tecnica laparoscopica e l’intervento, effettuato dall’equipe di Chirurgia generale (D’Alessandro, Izzo, anestesista: Carlucci) è perfettamente riuscito. All’uomo è stata asportata una formazione neoplastica delle dimensioni di sei centimetri”. E’ quanto si apprende da un comunicato dall’ospedale San Carlo.
“In casi del genere – spiega il primario chirurgo Nicola D’Alessandro – per pazienti come il nostro, in cui il tumore è di origine cirrotica, la tecnica laparoscopica non è la più utilizzata. Perché il tessuto epatico è ispessito e quindi è più facile intervenire con tecnica tradizionale (“a cielo aperto”). Poche strutture di alta specializzazione nella chirurgia epato-biliare perciò adottano la laparoscopia, che, riducendo lo stress operatorio, offre sicuri vantaggi per pazienti ad alto rischio chirurgico”.
“E’ stato possibile usare la tecnica mininvasiva – precisa il direttore sanitario Bruno Mandarino – perché la nostra chirurgia generale ha una solida esperienza, un’adeguata preparazione professionale e una disponibilità di strutture e di attrezzature di elevato standard tecnologico”.
“Abbiamo segnato oggi – commenta il direttore generale Giampiero Maruggi – un’altra tappa significativa nell’adozione della laparoscopia, che oramai rappresenta il gold standard per molte procedure. Come ha ben sottolineato il direttore sanitario, il San Carlo è munito di professionalità e tecnologie adeguate a perseguire l’eccellenza in una sempre più ampia gamma di discipline e di tecniche. Mi congratulo quindi con tutto il personale protagonista di questo successo e in particolare con il dottor D’Alessandro, che proprio in questi giorni è stato nominato coordinatore regionale lucano dell’Associazione dei chirurgi ospedalieri italiani, un altro riconoscimento della centralità del San Carlo nel sistema della sanità lucana”.
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