“Ci sarà pure un motivo se in Basilicata, nel primo semestre 2012, su 62 provvedimenti di vendite giudiziarie di beni immobili uno solo è andato a conclusione (nel 2011 erano stati 16 su 98 vendite giudiziarie disposte) e se l’edilizia in cinque anni nel Paese ha perso circa 3 mila aziende di cui poco meno di un centinaio in Basilicata e contestualmente 600 mila lavoratori di cui 5mila nella nostra regione”. A rilevarlo è il segretario regionale della Feneal-Uil lucana Domenico Palma, sottolineando che “non passa giorno che indagini, statistiche, rapporti non evidenziano lo stato comatoso del comparto costruzioni specie quello dei lavori pubblici. Per noi la strada da imboccare, attraverso un Governo nazionale responsabile da nominare al più presto al pari di una Giunta Regionale nella pienezza dei suoi poteri politico-amministrativi, specie alla guida del Dipartimento Infrastrutture-Lavori Pubblici-Assetto del territorio, restituendoci quindi l’interlocutore istituzionale, è una sola: liberare risorse finanziarie immediatamente spendibili in progetti essenziali per il Paese come la manutenzione del territorio, degli edifici pubblici e storici, la riqualificazione delle città e delle periferie, il recupero e la trasformazione dell’invenduto, la riconversione del patrimonio abitativo, un Piano per le infrastrutture e per il Sud, tutte azioni in grado di creare lavoro di qualità e sviluppo del territorio. Il comparto di gran lunga più rischioso è in questa fase – aggiunge Palma – si conferma il sistema casa, rappresentato dalle aziende che producono e forniscono mobili, elettrodomestici, arredi e illuminazione”.
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