Per il consigliere regionale del Pd occorre “dare certezze ed organicità al comparto”
“La posizione espressa dalle organizzazioni sindacali di categoria Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil, in relazione al turn over nel comparto forestale è ampiamente condivisibile e risponde ad un volontà già diffusamente manifestatasi in Consiglio regionale sia attraverso interrogazioni che mozioni”. E’ quanto affermato dal consigliere regionale del Pd, Vincenzo Santochirico.
“In particolare – continua Santochirico – io e il collega Mazzeo Cicchetti, insieme con altri consiglieri regionali, abbiamo da tempo presentato una mozione che vincolava l’esecutivo regionale a concludere la procedura di selezione dei 300 lavoratori che dovrebbero subentrare nella platea dei forestali per il turn over degli anni 2007/2008. Dopo la ampia e partecipata mobilitazione sindacale, avevamo salutato positivamente, il 26 aprile scorso, l’intesa fra governo regionale e sindacati, che prevedeva , in relazione al turn over, ‘un programma che garantisca la messa in formazione e il graduale inserimento della platea in attesa di essere immessa nel sistema di forestazione’. Ad oggi – sottolinea il consigliere – mancano riscontri concreti a questo impegno e continuano ad essere tenuti nel limbo centinaia di lavoratori che attendono la conclusione di un iter avviato da oltre tre anni. Non è molto lontano il tempo in cui più tenace e convinto era l’impegno a costruire accordi complessivi e di ampio periodo che tendevano a dare certezza, dignità e produttività a questo sistema”.
“Senza ignorare le mutate condizioni finanziarie – dice Santochirico – ma, anzi, proprio partendo da queste, non è procrastinabile una rimodulazione, se necessaria, che tuttavia eviti di adagiarsi all’emergenza ed alla contingenza, accentuate dalla gestione, non adeguatamente e per tempo preparata, da parte delle aree programma. Commentando positivamente l’accordo del 26 aprile scorso – ricorda l’esponente del Pd – segnalavo che: ‘revisione e sviluppo dei programmi, nuove e più avanzate forme di governance, diversificazione di funzioni e campi di interventi sono temi da affrontare (…). Non bisogna ora fermarsi e perdere ulteriore tempo, recuperando il disegno e gli obiettivi dell’accordo del 2009, qualificando le attività, ricomponendo le platee, adeguando gli strumenti di programmazione e gestione, abbandonando ogni atteggiamento burocratico, poiché sono in gioco la vita materiale e la dignità delle persone, ma anche la tutela dell’ambiente e la coesione sociale’. Sono pensieri e parole che, quattro mesi dopo, nel pieno di una gravissima crisi sociale ed economica, sono ancora più attuali ed esigono un’iniziativa chiara e risoluta da parte della Giunta regionale”.