Il consigliere regionale del Pd riferisce in merito a quanto discusso sui temi della Protezione civile nell’ambito della Festa nazionale del partito dedicata alla Pubblica amministrazione
“Porre, in futuro, la ‘responsabilità’ al centro dell'azione e della proposta politica del Pd”. E’ quanto afferma il presidente del gruppo consiliare del Pd, Luca Braia, che ha partecipato, ieri a Terni, all'interno della Festa nazionale del Partito dedicata alla Pubblica amministrazione, al dibattito sul tema “La Protezione civile che serve all’Italia”. Braia sottolinea come “gli interventi del prefetto Gabrielli, del presidente della Regione Emilia Romagna, Vasco Errani, ultima regione colpita dal sisma in Italia e del sindaco de L'Aquila, Massimo Cialente, hanno portato testimonianze importanti ed utili a comprendere anche gli impatti che la nuova legge sulla protezione civile, la n. 100 del 2012, sta avendo in relazione alle sue ridefinite competenze ed alla efficacia delle riorganizzate modalità di attivazione degli strumenti amministrativi e di governo finalizzate a rispondere più efficacemente a quello stato di emergenza che qualsiasi evento che colpisce una popolazione ed un territorio impone ad una Nazione che vuole definirsi civile e solidale”.
“Concentrare la competenza della Protezione civile – continua Braia – sulle attività tipiche dell'emergenza, come impone la nuova legge, eliminando la possibilità di gestire grandi eventi tipo il Campionato mondiale di ciclismo, le Olimpiadi a Torino nel 2006 o i Mondiali di nuoto di Roma 2009, come avvenuto in passato, fa chiarezza sui ruoli e sulle funzioni e, di conseguenza, concentra l'attenzione su attività specifiche che, però, ritengo non possono limitarsi a queste, ma devono riguardare anche le attività di previsione, prevenzione e controllo delle applicazioni di norme per la definizione di modelli comportamentali che devono diventare con il tempo patrimonio culturale di ogni cittadino italiano. Giudicati molto positivi – sottolinea Braia – gli inserimenti, nella nuova legge, di una tempistica definita in un massimo di 150 giorni per lo stato di emergenza (il cui riconoscimento da oggi in poi sarà molto più selettivo) che deve però comprendere la riattivazione dei servizi minimi di pubblica utilità, l'eliminazione dalle strette del patto di stabilità di tutte le spese che gli Enti locali sono costretti ad effettuare per far fronte all'emergenza e l'introduzione di un obbligo per la pubblicazione su internet di tutte le procedure di affidamento messe in campo per l'acquisto di materiali, strumenti e servizi al fine di dare massima trasparenza ad azioni che , essendo svolte in presenza di stato di emergenza, possono essere attivate con la massima celerità senza i vincoli classici degli appalti pubblici”.
“Sono stati però – riferisce Braia – gli aspetti legati alla ‘previsione’ e, soprattutto alla ‘prevenzione’ che hanno catalizzato buona parte del dibattito e, ritengo, debbano meritare una maggiore attenzione anche in Basilicata per il futuro, in quanto, come emerso chiaramente dal confronto, ad una preoccupante quanto diffusa mancanza di conoscenza delle procedure tra i cittadini e anche tra i funzionari degli Enti locali, si aggiunge una modalità di comportamento inadeguato dei cittadini stessi rispetto ai grandi rischi sismici e di dissesto idrogeologico a cui il nostro Paese è sottoposto. E’ ancora una volta la responsabilità ed una evoluzione culturale radicale che può salvare il nostro straordinario, ma fragile territorio da fenomeni per certi versi imponderabili come terremoti, alluvioni ed incendi. Un processo lungo e difficile che per conoscenza, competenza, risorse umane ed economiche potenzialmente disponibili, ritengo debba essere realizzato dalle Regioni, ma coordinato e definito dalla Protezione civile nazionale, per effetto della diretta connessione che la stessa ha con la Presidenza del consiglio dei Ministri”.
“La tesi del presidente Errani – ha riferito ancora Braia – di varare a livello nazionale un grande piano per la messa in sicurezza del territorio e del patrimonio immobiliare, incentivandolo fiscalmente, a partire da quello pubblico ed artistico, è – a parere del consigliere – condivisibile sotto ogni aspetto, da quello politico, a quello economico ed istituzionale, in quanto può consentire, contemporaneamente, il rilancio del settore edilizio, che da sempre è il traino dell'economia, proteggere meglio le comunità, limitando il grave problema legato al consumo di suolo. Naturale ed opportuna, inoltre, la richiesta del prefetto Gabrielli in merito alla realizzazione di un grande Sistema informativo nazionale da rendere fruibile in ogni Centro funzionale regionale, gestito dalla Protezione civile, dotato di informazioni da aggiornare continuamente e di dati storici per i raffronti, di tipo cartografico, topografico, satellitare, da mettere a disposizione gratuitamente di chi è preposto a fare pianificazione e manutenzione del territorio”.
Braia ha, infine, fatto riferimento "all' impegno del Pd nazionale e del capo della Protezione civile a spingere il Governo nazionale presente e futuro a realizzare tale infrastruttura tecnologia alla luce degli enormi investimenti fatti dall'Asi, ad esempio nella missione satellitare Cosmo Sky Med, insieme alla presa d'atto dell'esistenza, in Basilicata, di un Polo industriale specializzato, legato al settore dell'Osservazione della Terra, composto da soggetti pubblici, come appunto l'Asi, il Cnr e dal consorzio Tern al cui interno ci sono importanti player industriali privati come Createc e E-Geos che possono aiutare in maniera determinate alla realizzazione di tale infrastruttura ed alla sua necessaria manutenzione ed evoluzione a beneficio dell'Italia e non solo”.