Benedetto su verifica politico-programmatica

Per il capogruppo Idv in Consiglio regionale “non è sufficiente un buon documento per lanciare la nuova sfida del centrosinistra se poi a distanza di poco tempo vengono a galla questioni irrisolte semplicemente perché mai affrontate”

“La richiesta dell’Udc al presidente De Filippo e al segretario del Pd Speranza di un incontro chiarificatore e le nuove divisioni interne al Pd sempre più laceranti confermano che la cosiddetta verifica politico-programmatica per il rilancio dell’attività di governo regionale nella seconda parte della legislatura è stata archiviata troppo in fretta”. E’ quanto sostiene il capogruppo di Idv Nicola Benedetto aggiungendo che “non è sufficiente un buon documento per lanciare la nuova sfida del centrosinistra se poi a distanza di poco tempo vengono a galla questioni irrisolte semplicemente perché mai affrontate. Tanto più – aggiunge – che l’emergenza sociale, occupazionale, economica, produttiva impone ai partiti (tutti) di mettere da parte la litigiosità fine a se stessa, anche rinunciando ad interessi specifici e di sottopotere, per concentrare ogni sforzo sui problemi reali della vita della gente”.

“Intanto, i gruppi dirigenti dell’Udc che hanno espresso giudizi per alcuni aspetti persino più severi della Sel, che pure ha deciso di non far più parte della maggioranza di centrosinistra – aggiunge Benedetto – non possono pensare che le questioni sollevate si possano risolvere in un tete-a-tete con De Filippo o al massimo allargato al segretario del Pd. La posizione espressa a Policoro dal comitato regionale dell’Udc e contenuta in un documento pubblicato dai giornali esprime un’insoddisfazione sul comportamento del Presidente, peraltro ampiamente confermata dal segretario regionale dell’Udc Sacco, sino a rimettere gli incarichi di partito nelle mani dello stesso Sacco, un’insoddisfazione che non ha nulla di formale ed ha bisogno di un passaggio all’interno dell’intera coalizione del centrosinistra. La situazione di calo della credibilità della politica e dei partiti impone, infatti, comportamenti che superino il teatrino della vecchia politica e il metodo degli incontri segreti e preferenziali anche per allontanare i sospetti di manovre tattiche e ricattatorie. Le ragioni di dissenso – continua il capogruppo Idv – devono essere portate alla luce del sole e quindi al confronto di tutti i partner di maggioranza. Quanto invece alle fibrillazioni in casa Pd tra le diverse anime e i capicorrente non sono tollerabili perché non si limitano alla gestione del partito ma si scaricano direttamente sull’istituzione regionale e sulle sue scelte più qualificanti. Siamo arrivati al punto che il Pd si divide in queste elezioni comunali persino nel sostegno a liste e candidati sindaci”.

“In occasione della presentazione della giunta De Filippo bis, pur non avendo compreso la logica delle scelte degli assessori, Idv ha dato prova di responsabilità e ha voluto testimoniare ancora credito alle buone intenzioni di cambiamento. Ma vorrei ricordare che abbiamo ancorato la nostra posizione alla necessità di individuare meccanismi in grado di garantire la collegialità di scelte e la condivisione piena con e tra i partiti della maggioranza. Come abbiamo chiesto primi segnali di svolta nelle scelte programmatiche di spesa, affermando nei fatti il metodo della discontinuità di gestione amministrativa che è l’obiettivo, unanimemente riconosciuto, della nuova fase di lavoro del centrosinistra. Sempre sul piano politico – afferma Benedetto – ritengo essenziale recuperare lo ‘strappo’ con Sel. Invece, al di là del ‘dispiacere’ espresso dal presidente De Filippo, non è stato fatto nulla per riprendere il confronto.
C’è dunque materia sufficiente per una discussione quanto mai franca e serena anche perché Idv – conclude Benedetto – non accetta certo lezioni di buona politica e continua a schierarsi dalla parte della gente”.

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