“L’inchiesta per truffa al Sistema Sanitario Nazionale aperta dalla procura di Trani nei confronti della Casa Divina Provvidenza evidenzia, ancor di più, lo stato di degrado morale e gestionale del Don Uva. Di fronte ad un’azienda in cui si è raggiunto un indebitamento di circa 400 milioni di euro ed una perdita di esercizio di oltre 40 milioni di euro e con un management inadeguato, le istituzioni devono immediatamente assumere iniziative concrete”. E’ quanto si legge in comunicato stampa di Angelo Summa, Segretario Generale FP CGIL Potenza che chiede alla Regione chiarezza sulla struttura di Potenza e dei suoi 400 pazienti e dipendenti.
“E’ necessario – continua Summa- uscire dal provincialismo con cui si sta gestendo questa vertenza che ha assunto dimensioni tali da richiedere interventi eccezionali e straordinari. Condividiamo l’analisi e la posizione assunta dall’onorevole Francesco Boccia quando afferma che è necessario il commissariamento della struttura e, nelle forme consentite dalla legge, l’amministrazione straordinaria o l’affiancamento istituzionale con aiuto al salvataggio. Pertanto, la Funzione Pubblica CGIL, così come ha ribadito più volte, ritiene necessario – conclude Summa – che la Regione Basilicata attivi tutte le procedure finalizzate alla realizzazione della autonomia gestionale della struttura di Potenza, anche attraverso la revoca della convenzione e l’immediata costituzione di una società mista pubblico-privata”.
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