Il ruolo delle istituzioni nella creazione di nuovi modelli sociali ed economici: le buone pratiche in due volumi di Acquedotto Lucano e della Società energetica lucana
La cultura come motore dello sviluppo. E’, in sostanza, questo il tema centrale su cui si concentrerà il dibattito nella tre giorni di “Polo Sud – idee per il futuro”. In questi termini, cultura significa anche individuare nuovi modelli sociali ed economici e far crescere la consapevolezza che i cittadini hanno delle risorse del loro territorio. Un concetto, che oltre al mondo dell’associazionismo e del volontariato, chiama in causa le istituzioni e le Pubbliche amministrazioni locali.
Perciò, nell’ambito delle manifestazioni di “Polo Sud” e coerentemente con i temi del confronto, si colloca la presentazione il 22 giugno a Bernalda di due iniziative editoriali tutte lucane curate da enti pubblici che hanno raccolto in volumi buone pratiche per l’acqua e l’energia.
“3650 giorni d’acqua – Una storia tutta lucana”: si chiama così il libro che racconta i dieci anni di Acquedotto lucano. Con la creazione dell’ente, nel 2002 la Basilicata ha scommesso su una strategia di sviluppo, attraverso la risorsa “acqua”, fondata su “elementi forti che non possono essere stimati sulla base del capitale sociale”, tra cui identità e territorio.
Il libro racconta che cosa è successo in questi anni, comprese le attività che hanno reso partecipi i cittadini dei 131 comuni della regione nella realizzazione dell’impresa. Acquedotto lucano è una realtà radicata sul territorio e un modello che si è imposto sull’intero panorama nazionale, tanto da essere definito dall’Associazione studi e ricerche per il Mezzogiorno “un’eccellenza in Italia e nel Mezzogiorno”, per aver realizzato “un sistema omogeneo di gestione delle risorse idriche che offre la possibilità di ottimizzare gli investimenti e migliorare la qualità e l’efficienza al servizio dei cittadini”.
Si intitola, invece, “Il Pianeta Biolè” una pubblicazione della Società energetica lucana realizzata con finalità ludico-didattiche, volta a far comprendere alle nuove generazioni l’importanza di un uso razionale delle risorse naturali anche come fonti energetiche rinnovabili e la necessità di evitare gli sprechi nei piccoli gesti quotidiani per sconfiggere l’inquinamento.
Nella mission della Società energetica lucana c’è, appunto, all’interno di una strategia regionale l’incremento dello sviluppo energetico sostenibile, agendo come attore di programmi pluriennali di risparmio, di efficienza energetica e di produzione di energia da fonti rinnovabili, avviando così una fase nuova di evoluzione ed espansione delle politiche di valorizzazione delle risorse naturali del territorio lucano.
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