Per il capogruppo dell’Idv occorre “snellire ogni aspetto procedurale e burocratico a partire dall’individuazione di chi mette i soldi per l’operazione di rilancio”
“Invece di essere presente all’ennesima convention, pur con la presenza di autorevoli esponenti di Governo ed illustri esperti, per discutere di agenda digitale e di teorie futuribili di sviluppo e nuova occupazione, ho preferito oggi partecipare alla manifestazione di protesta e all’incontro in Prefettura a Matera per dare il mio contributo alla soluzione di problemi concreti e drammatici al rilancio del Polo del Salotto che ha bisogno, innanzitutto, di una svolta nella gestione dei rapporti tra le due Regioni interessate e il Ministero allo Sviluppo Economico superando proprio quella inutile formalità tipica delle convention”. A sostenerlo è il presidente del gruppo Idv alla Regione Nicola Benedetto.
“L’ennesima iniziativa di mobilitazione e di protesta, ben organizzata sui territori appulo – lucani – evidenzia Benedetto – intanto rappresenta una forte e positiva novità: per la prima volta lavoratori ed imprenditori hanno sfilato insieme a testimonianza che sono a bordo della stessa barca, mi sia consentito il giro di parole rispetto al Ministro grande assente dal confronto di Matera, se non in teleconferenza. Il fronte unitario dipendenti – titolari di imprese costituisce specie per il Mezzogiorno un evento innovativo che è destinato ad incidere in quel processo di concertazione che si trascina senza risultati da troppi anni. E’ evidente che solo saldando le esigenze immediate dei lavoratori che hanno bisogno di certezze per il prosieguo degli ammortizzatori sociali a quelle delle imprese che chiedono semplicemente di riprendere l’attività produttiva si creano le condizioni per dare attuazione all'Accordo di Programma della Murgia, che nonostante le lettere e i ripetuti appelli delle Confindustrie di Basilicata e Puglia e delle parti sindacali, aspetta ancora di essere sottoscritto mentre sul territorio si acuisce il disagio sociale che coinvolge anche gli imprenditori”.
“La mia proposta – conclude Benedetto – è chiara e netta: snellire ogni aspetto procedurale e burocratico a partire dall’individuazione di chi mette i soldi per l’operazione di rilancio e quindi dal superamento di quella specie di incomunicabilità tra regione Basilicata e Regione Puglia, tra le due Regioni e i Ministeri interessati, tra banche e uffici romani. Ci sono fondi Fas e fondi di derivazione dei programmi comunitari che possono essere liberati dalle due Regioni a questo scopo. Tutto il resto è teoria, mentre la situazione occupazionale ed imprenditoriale ci sollecita fatti”.