"Per combattere il femminicidio non bastano solo nuove norme, ma occorre un cambiamento culturale, significativo e radicale".
E' quanto afferma la senatrice del Partito democratico, Maria Antezza, cofirmataria del Ddl sul contrasto al femminicidio a prima firma della senatrice Anna Serafini.
"Serve un segno di cambiamento tangibile – afferma la senatrice Pd – che può essere possibile solo con il coinvolgimento delle istituzioni ma anche e soprattutto della società civile. Solo in tal modo si può tentare di superare le dinamiche subdole della violenza di genere come l'omertà e l'isolamento, per non parlare di complicità più o meno gravi a seconda dei casi e la paura che attanaglia chi è minacciato di atti ritorsivi".
"In tal senso è orientato il lavoro dei centri antiviolenza – continua – ma non può, e non deve, bastare l'impegno di volontari e assistenti sociali ad affrontare e combattere un fenomeno che, ormai, è chiaramente molto più diffuso di quanto finora fosse percepibile" .
"Occorre reagire subito con atti concreti. Lo sforzo comune a sostegno di questa battaglia – conclude l'Antezza – deve essere costante e convinto, non solo per il rispetto dei diritti umani delle donne, ma anche perché si tratta di una questione di civiltà che riguarda tutti".
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