Rionero, spettacolo teatrale dedicato alla Giornata della Memoria

In occasione delle celebrazioni della giornata della Memoria sabato 28 gennaio alle 20.30 presso il Teatro “La Piccola” di Rionero l’Associazione Arcadia, in collaborazione con la Pro-Loco di Rionero e il sostegno dell’Assessorato alla cultura del Comune di Rionero, si è fatta promotrice dello spettacolo “I Sopravvissuti- giovani e adulti insieme, perché la memoria sappia guardare al futuro”, una serie di monologhi tratti liberamente da “I Sopravvissuti – Testimonianze dei prigionieri militari rioneresi nei campi di concentramento tedeschi” pubblicazione edita dal Comune di Rionero in Vulture nel Settembre 2011.

Sul palco i protagonisti saranno Andrea Lapenna, che rivivrà il racconto di Michele Liberatore, Cristian Strazza che vestirà i panni di Antonio Di Lucchio, e Sergio Grieco, voce del deportato Angelo Chieppa.
Tutte le storie saranno accompagnate dalla narrazione di Sabino Salvatore e intervallati dalle musiche di icone di quegli anni: dal Trio Lescano a Marlene Dietrich fino a Edith Piaf, interpretate da Maria Virna Grieco, Sara Paolino e Emiliana D’Anella.

I giovani narratori porteranno lo spettatore a rivivere quel pezzo di storia che i protagonisti de “I Sopravvissuti” hanno raccontato nella loro pubblicazione dedicata “ai giovani rioneresi, perché la memoria del passato diventi una risorsa del futuro”.

Lo spettacolo è stato scritto e ideato da Andrea Gerardi con la regia di Cristian Strazza.
“L’idea di portare in scena uno spettacolo ispirato al libro “I Sopravvissuti” è nata subito dopo aver letto l’ultima pagina dello stesso libro” racconta Gerardi, autore del testo teatrale “perché chi lo legge non può non provare a immedesimarsi, anche solo per un attimo, nei protagonisti delle storie narrate. La speranza è che il racconto delle brutalità, delle efferatezze dell’esercito nazista, degli errori commessi in quel pezzo di storia generi nei giovani gli anticorpi contro il pregiudizio e sia da stimolo alla diffusione di una cultura dell’accoglienza e del rispetto delle diversità. Ed è anche grazie (e forse soprattutto) ai testimoni della Shoah che è possibile tramandare un’esperienza diretta di quanto avvenne nei campi di sterminio nazisti affinché non si ripeta mai più.”
“Smorzare, l’atmosfera cupa e tragica di questi racconti, è stata la prima cosa che ho voluto fare”, riferisce il regista Strazza “inserendo, quelle che erano le vedette di quegli anni , come la Piaf che cantava all’interno dei campi di sterminio, per dare una speranza a quegli uomini, l’interpretazione dei monologhi è riuscita solo grazie alla sensibilità degli attori e alla linearità dei testi. Spezzare il racconto con una voce guida è il modo migliore per dare forza alle 3 storie. La speranza che il tutto venga seguito e partecipato dallo spettatore immedesimandosi in quelle storie”.

BAS 05

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