Intergruppo: personale ex CM presso Uffici Giudice di Pace

Presentata una mozione dai consiglieri Mollica (Mpa), Falotico (Plb) e Navazio (Ial)

“Non si può continuare a penalizzare, se pur nell’ambito di una giusta e doverosa razionalizzazione della spesa pubblica, i cittadini che vivono in aree di per sé svantaggiate”. E’ quanto affermano i consiglieri regionali Francesco Mollica, Roberto Falotico e Alfonso Ernesto Navazio, facenti parte dell’Intergruppo di Consultazione, che hanno presentato una mozione con la quale “propongono di collocare parte del personale uscente per quanto occorrente, dalle ex Comunità montane presso le sedi degli Uffici del Giudice di Pace che sono oggetto di soppressione da parte del Governo nazionale”.

“In data 16 dicembre 2011 – ricordano i consiglieri – il Consiglio dei Ministri ha approvato lo schema di Decreto legislativo recante: “Revisione delle circoscrizioni giudiziarie – Uffici dei giudici di pace, a norma dell’articolo 1, comma 2, della legge 14 settembre 2011, n. 148” che l’articolo 1 di tale D.Lgs “Riduzione degli uffici del giudice di pace” prevede la soppressione di molti uffici di giudice di pace su tutto il territorio nazionale e l’attribuzione delle competenze degli uffici soppressi a favore di altri per competenza territoriale. Gli uffici di Giudice di pace che saranno soppressi nella nostra Regione sono: Chiaromonte, Lauria., Sant’Arcangelo, Irsina, Pisticci, Rotondella, San Mauro Forte, Stigliano, Tricarico, Palazzo San Gervasio, Pescopagano, Rionero in Vulture, Venosa, Acerenza, Avigliano, Bella, Calvello, Genzano di Lucania, Laurenzana, Marsico Nuovo, Vietri di Potenza e Viaggiano. Entro sessanta giorni – continuano i consiglieri dell’Intergruppo – dalla pubblicazione del suddetto D.Lgs sulla Gazzetta ufficiale gli Enti locali interessati, anche consorziati tra loro, possono richiedere il mantenimento degli uffici del giudice di pace, con competenza sui rispettivi territori, di cui è proposta la soppressione, anche tramite eventuale accorpamento, facendosi integralmente carico delle spese di funzionamento e di erogazione del servizio giustizia nelle relative sedi, ivi incluso il fabbisogno di personale amministrativo che sarà messo a disposizione dagli enti medesimi. Ma molti dei Comuni interessati da queste soppressioni , già per anni si sono fatti carico delle spese ordinarie e straordinarie necessarie per il funzionamento degli Uffici dei Giudici di Pace e non possono ora farsi carico anche delle spese per il personale amministrativo necessario”.

“Nel fare la cernita degli uffici del Giudice di Pace da cancellare – affermano Mollica, Falotico e Navazio – non è stato adottato un criterio di valutazione soggettivo, ma si sono seguiti dei criteri meramente oggettivi, senza tenere conto delle diverse situazioni, ufficio per ufficio e delle condizioni del territorio dove sono collocati, sarebbe stato meglio fare una analisi caso per caso, più dettagliata a rispondente alla realtà. Con questo provvedimento diminuirebbe sicuramente l’opportunità per i cittadini di un accesso alla giustizia, andando oltre tutto ad accrescere il carico di altri uffici. Non può e non deve valere sempre “il principio dei numeri” ossia poca popolazione = pochi servizi, dimenticando le condizioni, geografiche, economiche e sociali che dovrebbero indirizzare le scelte di chi governa”.

“Visto che attualmente la Regione – concludono Mollica, Falotico e Navazio – ha dovuto farsi carico della spesa occorrente per il personale uscente dalle ex Comunità montane riteniamo che tale personale possa essere utilizzato per consentire il mantenimento degli Uffici del Giudice di Pace nei territori lucani, evitando un ulteriore depauperamento dei servizi ai cittadini”.

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