Romaniello, incentivare commercio equo e solidale

Lo sottolinea il consigliere del gruppo Sel a proposito della pdl iscritta all’ordine del giorno del prossimo Consiglio regionale

“La proposta di legge sulla ‘Disciplina e interventi per lo sviluppo del commercio equo e solidale in Basilicata’ a firma dei consiglieri Romaniello (Sel), primo firmatario, Santochirico e Dalessandro (Pd), Rocco Vita (Psi) e Mazzeo Cicchetti (Idv), all’ordine del giorno della seduta del Consiglio regionale del 25 settembre prossimo, ha lo scopo di incentivare in Basilicata lo sviluppo e la diffusione dei prodotti del commercio equo e solidale e di garantire che i prodotti immessi sul mercato con la denominazione di ‘commercio equo e solidale’, scelti proprio per questo dai consumatori, presentino una serie di caratteristiche, a garanzia del consumatore, coerenti con quelle definite a livello internazionale dagli organismi di settore”.

A sottolinearlo il consigliere Romaniello, il quale sottolinea che “il movimento del commercio equo e solidale è oggi un movimento globale: più di un milione di produttori e lavoratori su piccola scala sono organizzati in ben 3.000 organizzazioni di base con strutture rappresentative in oltre 50 paesi del Sud del mondo”. “Tema centrale e decisivo per la nostra epoca – è scritto nella relazione – è come far convivere la solidarietà, l’equità , il rispetto dell’uomo e dell’ambiente , la tutela dei diritti con le esigenze del mercato. Il commercio equo e solidale rappresenta uno degli strumenti più interessanti finalizzati a contemperare queste diverse esigenze, esso è infatti una forma di commercio alternativa alle logiche di puro profitto privato e di disuguaglianza che informano gli scambi commerciali con il Sud del mondo, relegando milioni di produttori e lavoratori nello sfruttamento e nell’emarginazione, bloccando così le possibilità di miglioramento delle condizioni di vita di quei popoli”.

“Il commercio equo e solidale – afferma Romaniello, a nome dei firmatari – costituisce una alternativa concreta per tanti piccoli produttori e lavoratori del Sud del mondo e per altrettanti consumatori dei paesi a maggiore sviluppo, caratterizzandosi infatti oltre che per la qualità, il rispetto per l’uomo e per l’ambiente , per la centralità e la trasparenza delle relazioni tra produttore , distributore , commerciante e consumatore finale. I consumatori attraverso le loro scelte libere e responsabili, possono, anche nel breve periodo, fornire opportunità di sviluppo a produttori e lavoratori e contribuire così alla riduzione del divario tra Nord e Sud del mondo, favorendo nel contempo la sostenibilità ambientale e sociale delle produzioni dei Paesi in via di sviluppo. La commercializzazione dei prodotti del commercio equo e solidale rappresenta dunque un ‘opportunità’ ma anche un fenomeno con un andamento di crescita pressoché ininterrotto che necessita di una disciplina normativa”.

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