“Al di là del dibattito in corso riguardante la Provincia unica, suggeriamo aggiustamenti rispetto all’istituzione delle aree programma, sostituendole con le unioni di Comuni. Questo per dotarci di uno strumento di governo dei territori a metà strada tra la Regione ed i Comuni, anche mantenendo invariato lo schema di accorpamento dei Comuni proposto per le aree programma”.
E’ quanto suggerisce Sui Generis, il “Movimento politico contro l’indifferenza”, che spiega: “Riconoscendo a livello statutario le unioni dei Comuni (strumento previsto dal TUEL), a cui demandare oltre ad alcune funzioni essenziali, oggi in testa ai Comuni, anche le competenze oggi in mano alle Province, in un solo colpo, si possono eliminare spazi di collocamento delle filiere di Partito, e si possono creare le condizioni per ristabilire un confronto tra cittadini/votanti dei comuni in un’ottica di cooperazione territoriale. Tutto ciò, sempre tenendo presente che l’art. ’art. 133 della Costituzione stabilisce che “il mutamento delle circoscrizioni provinciali e la istituzione di nuove Province nell’ambito di una Regione sono stabiliti con legge della Repubblica, su iniziative dei Comuni, sentita la stessa Regione”, ed in attesa che il Governo definisca modalità e termini della transizione verso un’Italia senza province”.
bas 08