“Le notizie di cronaca circa l’arresto dei responsabili di alcune discariche ci obbligano a riflettere sulla gestione dei rifiuti solidi urbani e sull’importante ruolo che deve necessariamente svolgere il pubblico nel ciclo integrato dei rifiuti. E’ quanto si legge in un comunicato Michele Sannazzaro, segretario Funzione Pubblica Cgil. “L’unico sistema da adottare è la raccolta differenziata a monte, nell’ambito di una gestione integrata in cui la stessa gestione delle discariche deve essere necessariamente pubblica.
Se le indagini degli inquirenti dovessero portare alla luce che la “truffa sul vaglio” fosse vera, la questione avrebbe una rilevanza, se fosse possibile, ancora maggiore, in considerazione del grave impatto ambientale e dei costi che ne deriverebbero per la bonifica, costi che andrebbero a gravare sulle tasche dei cittadini e che, nonostante siano spesso trascurati, a volte sono maggiori della truffa vera e propria.
Questa storia mette in evidenza tutte le mancanze della gestione del ciclo integrato dei rifiuti e soprattutto della politica lucana che non ha affrontato per tempo il problema rifiuti, limitandosi a gestire la crisi e l’emergenza.
Al di là degli obblighi dell’azienda interessata, soprattutto c’è da chiedersi come sia possibile scoprire a distanza di tempo situazioni che potevano essere intercettate semplicemente attivando i necessari controlli da parte dell’ente Provincia che aveva il dovere e la responsabilità di porli in atto, dell’ente che, tra l’altro, è anche responsabile del mancato raggiungimento degli standard sulla raccolta differenziata, come definiti dal decreto Ronchi.
Grave è anche la mancata presa di posizione da parte dell’amministrazione del comune di Potenza di potenziare la raccolta differenziata, oggi ferma tra il 20 per cento e il 30 per cento, e che frena tutte le attività dell’azienda di sua proprietà. Ancora oggi come Funzione Pubblica riteniamo che l’A.C.T.A. debba essere internalizzata, o quanto meno rimunicipalizzata, per diventare il punto di riferimento per la gestione dell’intero ciclo dei rifiuti provinciali.
Far tornare l’A.C.T.A. ad azienda speciale deve essere vista come un valore per rilanciare la funzione del pubblico, soprattutto in un settore, quale quello dell’igiene ambientale, sul quale le pubbliche amministrazioni possono e devono fare investimenti di qualità per rendere un buon servizio alla cittadinanza, proteggendola da gestioni privatistiche che spesso perseguono altri, e a volte contrapposti, interessi.
bas 06