150° Unità Italia,incontro Unitep a Matera su G. Pentasuglia

Giovedi 17 marzo 2011 presso la sala Levi di Palazzo Lanfranchi in Piazza Pascoli a Matera alle ore 17, nell’ambito delle celebrazioni per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, l’Unitep, l’Università della Terza Età e della Educazione Permanente di Matera, in collaborazione con il Comune di Matera, la Provincia di Matera e la Regione Basilicata, d’intesa con la Prefettura di Matera, indice un incontro di studio sul tema: “Il materano Giambattista Pentasuglia, un eroe del Risorgimento”.
“La scelta di promuovere un evento culturale nell’ambito delle celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia – spiega il presidente Angelantonio Pellecchia – è avvenuta già nel dicembre 2009, quando il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano si è recato a Quarto per dare il via alle celebrazioni della storica ricorrenza nazionale.
Come accade per tutti gli eventi di alto valore culturale, l’Unitep di Matera, nell’ambito della programmazione dell’anno accademico 2010-2011, ha quindi deciso di dare il suo contributo anche in occasione della ricorrenza che celebra i 150 anni dell’Unità d’Italia. Pertanto abbiamo pensato ad un progetto concentrando i nostri studi sul Risorgimento in Basilicata, focalizzando quelli che abbiamo ritenuto gli aspetti più interessanti della nostra storia legata all’Unità d’Italia. Il personaggio materano che ha contribuito al Risorgimento italiano è Giambattista Pentasuglia. La figura è stata approfondita dallo storico Giovanni Caserta, che fa parte anche del Comitato Scientifico dell’Unitep”.
“Al garibaldino materano – dichiara Caserta – l’Unitep ha dedicato una delle dieci conferenze programmate e per l’occasione abbiamo deciso d preparare un opuscolo divulgativo sulla figura del Pentasuglia, personaggio piuttosto sconosciuto perché non fu parte integrante della vita culturale e politica della comunità materana. Nel 1846, all’età di 25 anni, si era diretto a Napoli, già sacerdote, per approfondire i suoi studi, soprattutto di natura scientifica. Nel Sud tornò solo al seguito di Garibaldi, nel 1860; e solo dopo il 1860, essendoci stata la proclamazione dell’unità d’Italia, poté rivedere la sua città, sia pure saltuariamente, Sognava di potervi tornare definitivamente per godersi gli ultimi anni della sua vita, dopo il pensionamento da ispettore dei telegrafi. Vi tornò, infatti, nel luglio del 1879, all’età di 58 anni; ma sopravvisse solo pochi mesi, perché vi moriva il 4 novembre dell’anno successivo, nel 1880”.

BAS 05

    Condividi l'articolo su: